Università, il decreto Gelmini è legge Venezia. Striscioni in piazza San Marco contro la legge Gelmini Il Gazzettino, 8.1.2009 ROMA (8 gennaio) - Il decreto Gelmini in materia di Università è legge. Il testo che a novembre ha scatenato la protesta di studenti e docenti ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti. Positivo il commento di Elena Donazzan, assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro del Veneto: Il nuovo anno per la scuola italiana, ed anche veneta, inizia con il piede giusto» A favore del provvedimento, su cui il governo ha incassato la fiducia, ha votato solo la maggioranza; quanto all'opposizione, il Pd e l'Italia dei Valori hanno espresso voto contrario mentre l'Udc si è astenuta sul voto finale «per offrire un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini». «L'università oggi cambia - esulta il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'Università per diventare professori o ricercatori. Da questi tre pilastri non si potrà prescindere». Marina Sereni del Pd bolla il decreto come «un'occasione mancata». «L'Università italiana va cambiata - ha detto - ma per affermare questa necessità non c'era e non c'è nessun bisogno di una campagna denigratoria sugli atenei italiani. In queste settimane invece, per contrastare una pacifica e razionale protesta di studenti e docenti contro un taglio insostenibile alle risorse da destinare alle università, si è alimentata una vera e propria campagna contro le università del nostro paese, facendo di tutta l'erba un fascio, dipingendole tutte come sprecone, corrotte, incapaci di formare e fare ricerca». L'Udc, invece, lascia con la sua astensione una porta aperta al governo.
Veneto, il commento di Elena Donazzan. «Il nuovo anno per la scuola
italiana, ed anche veneta, inizia con il piede giusto». A commentare
l'approvazione in via definitiva alla Camera del decreto legge
sull'Università è Elena Donazzan, assessore all'Istruzione,
Formazione e Lavoro del Veneto, che aggiunge: «Trovo significativo
che, tra i primissimi provvedimenti varati dal Governo, si sia
voluto proseguire lungo la strada del rinnovamento e del merito e al
tempo stesso giudico importante che il governo Berlusconi e la
maggioranza di centrodestra non si siano fatti ricattare dalle urla
dei gruppi organizzati che, ne sono purtroppo certa, non si
arrenderanno comunque, ma che sono stati messi in un angolo dalla
determinazione, dalla forte spinta meritocratica di questa nazione e
dai tantissimi studenti che hanno già deciso di non stare con la
cosiddetta onda anomala».
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