L’età dell’obbligo scolastico
ritorna alle origini

da Tuttoscuola, 18 gennaio 2009

Per decenni in Italia erano assoggettati all'obbligo di istruzione i bambini che compivano sei anni di età tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dell'anno di riferimento.

Poi è arrivata la riforma Moratti che ha arretrato l'età minima dell'obbligo dal 31 dicembre al 31 agosto, mentre, in apparente contraddizione, apriva agli anticipi di iscrizione. Teoricamente, con l'obbligo di istruzione bloccato al 31 agosto, i nati dal 1° settembre in poi e fino al 30 aprile successivo avrebbero dovuto considerarsi tutti anticipatari.

Probabilmente in questi anni non se ne è accorto quasi nessuno, salvo qualche rarissimo caso di genitori che, contro la moda imperante dell'ammissione anticipata alla scuola primaria, si sono avvalsi del nuovo obbligo retrodatato per non mandare a scuola i figli nati dopo il 31 agosto e prima del 31 dicembre.

Ma francamente ben pochi sentivano la necessità di avere questo limite di età retrocesso al 31 agosto per far sì che al primo giorno del nuovo anno scolastico i ragazzi avessero effettivamente già sei anni di età.

E il ministero ha preferito, come sembra di capire, ritornare all'antico riportando in avanti il limite di età per essere assoggettati all'obbligo di istruzione: 31 dicembre. Lo prevede esplicitamente l'articolo 4 dello schema di regolamento "Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento".

Solamente i bambini che compiranno i sei anni dopo il 31 dicembre e comunque prima del 30 aprile potranno dirsi a tutti gli effetti "anticipatari".