I "no" dei prof. nel
"Manifesto per l'università pubblica"

L'analisi di 4 accademici d'atenei diversi sui motivi di dissenso verso la riforma

 La Stampa 7.1.2009

ROMA
Dopo averli affiancati nelle proteste di piazza hanno deciso di riportare i motivi della contestazione verso la riforma universitaria all’interno di un libro: sono quattro docenti universitari, appartenenti a diversi corsi e atenei, che hanno appena pubblicato il “Manifesto per l’università pubblica”. Il testo intende ripercorrere in chiave critica e da più angolature la crisi, il dissenso e le proposte alternative ai provvedimenti che il Parlamento si aggiunge proprio in questi giorni a trasformare in legge.

«Da tempo voci isolate o minoranze combattive - si legge nella presentazione del libro edito da DeriveApprodi - hanno manifestato il proprio dissenso e avanzato proposte. Oggi però si tratta di una lotta per la sopravvivenza: la riduzione dei fondi, le misure che rendono pressoché impossibile l’inserimento dei giovani studiosi nel sistema di ricerca, la privatizzazione delle università sono le armi di un’eutanasia annunciata».

Nel libro si ripercorrono sotto più versanti i motivi dell’opposizione studentesca e dei docenti accademici in buona parte concentrati nel decreto legge n. 180, del 10 novembre scorso, su cui giovedì il Governo voterà la fiducia: il dl, privo di emendamenti, quindi con gli stessi contenuti approvati in Senato, che contiene disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.

Provvedimenti che però secondo un fetta di docenti e buona parte degli studenti affosseranno il sistema accademico italiano: «contro queste misure - riporta la presentazione del "Manifesto" - il mondo universitario si ribella. Dopo anni di torpore e silenzio gli studenti hanno ritrovato la voglia e la forza di manifestare. Queste le ragioni che hanno spinto alcuni docenti a riflettere sul presente, ma anche rivendicare un possibile futuro per l’università pubblica e il sapere critico» Ognuno dei quattro docenti ha realizzato un contributo che analizza la situazione da punti di vista diversi: il primo si chiama “Sotto l’«egida» dell’oligarchia” ed è stato realizzato da Alberto Bugio, docente di “Storia della filosofia” all’università di Bologna ed esperto di filosofia politica e critica del razzismo.

Gli altri capitoli sono: “Si può non trasformare un danno grave in un’irrimediabile catastrofe?”, scritto da Alfio Mastropaolo, professore di “Scienza politica” all’università di Torino; “Per un’università «senza condizione»”, di Gaetano Azzariti, docente di “Diritto costituzionale” a Roma presso la facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza; “L’università oltre la frontiera del diritto pubblico. Le fondazioni Universitarie”, realizzato da Alberto Lucarelli, che insegna “Diritto Pubblico” all’università Federico II di Napoli.