Moduli di iscrizione di Giuseppe Adernò, Pavone Risorse 24.1.2009
Mi riferisco all’articolo
di Reginaldo Palermo sulla critica ai modelli orari di un
importante sindacato della scuola per sottolineare la necessità
della chiarezza di comunicazione che le scuole hanno il dovere di
esercitare nei confronti dell’utenza. Il servizio mensa è richiesto e doveroso nella proposta di offerta del modello a TEMPO PIENO (due insegnanti co-titolari, 40 ore settimanali, otto ore al giorno per cinque giorni e la mensa come parte integrante del percorso educativo e assistita dagli insegnanti della classe con orario 8,00-16,00 tutti i giorni da lunedì a venerdì). Nel modello del TEMPO SCUOLA A 30 ORE (con insegnanti co-titolari, si possono attivare due modelli orari: 1) uno con orario standard di 6 ore giornaliere 8,00 - 14,00 senza servizio di refezione
2) un secondo modello orario con mensa scolastica, dove le possibilità lo consentono, ed il tempo mensa, parte integrante del percorso formativo, contribuisce ad abituare i bambini alla fruizione del tempo scuola anche in vista del successivo tempo prolungato nella scuola secondaria. Tale modello prevede la seguente scansione oraria
Il tempo scuola allungato dovrà essere, infatti, arricchito da significative opportunità formative e non soltanto formale come nei modelli denunciati dallo stesso Reginaldo Palermo dove in un tempo scuola a 27 ore, inserendo tre giorni di mensa gli alunni fruiscono del tempo scuola di 24 ore e quindi modello orario da “maestro unico” con il solo docente di religione in aggiunta. Il modello orario a 27 ore non prevede alcuna soluzione di mensa scolastica e l’esperienza di questi anni ne ha dato ampia verifica di fruizione e funzionale organizzazione. Allungare il tempo scuola per garantirsi un organico più cospicuo, appare oggi, “stagione di vacche magre”, una strategia poco corretta ed un sentiero da non percorrere.
L’opzione del modello a 30 ore, che
nel frattempo contribuisce a ridurre le perdite di organico, letto
nella logica di un servizio formativo arricchito e più ampio,specie
dove non sarà possibile estendere il modello a tempo pieno (40 ore),
appare al momento una saggia soluzione di via di mezzo e nello
stesso tempo non provoca eccessivi scompensi all’attuale
organizzazione dell’orario scolastico. Oltre le 22 ore curricolari
gli alunni avranno per ciascuna classe otto ore di formazione che
vanno dalla religione all’inglese, dalla musica, allo sport e per
alcuni periodi dell’anno anche alla recitazione e alle
rappresentazioni teatrali.
Con questa ricchezza di opportunità formative, potenziando anche l’inglese sin dal primo anno, come si evince nella seconda colonna, si potrà guidare il percorso di apprendimento del bambino che a scuola comincia ad avviare il processo di crescita culturale e di istruzione. Nelle classi prime ad Arte e immagine viene dedicata una sola ora, anche perché il linguaggio iconico accompagna trasversalmente tutta l’azione didattica della prima fase di avvio all’apprendimento. Nel modulo delle 30 ore in tre classi prime possono operare quattro docenti di cui tre con 22 ore (docente prevalente); il docente di religione con sei ore ed un docente con 18 ore per gli ambiti disciplinari ( inglese, musica, scienze motorie). Come viene ribadito dalle vigenti disposizioni viene soppressa la “compresenza”, ma nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa si possono attivare progetti e azioni didattiche che, dividendo la classe in gruppi, prevedono la “contemporaneità didattica”. Nell’ottica di cercare il miglior bene degli alunni, tante strategie si possono attivare. Le esigenze del territorio, le richieste dei genitori, le proposte formative della scuola tendono tutte ad un unico fine. Problema sempre scottante ed al momento privo di soluzioni certe rimane quello delle supplenze, per la sostituzione del docente assente. Tale operazione finora, grazie alla struttura modulare ed alle compresenze è stata gestita anche mediante interventi tampone per le emergenze. Adesso con la specificità di assegnazione del docente prevalente alla classe, in caso di assenza temporanea ed imprevista rimane una grave emergenza di carattere organizzativo e didattico, e tutto ciò a scapito della qualità del servizio scolastico e delle norme di garanzia e tutela del bambino.
C’è da augurarsi che la prossima
circolare sull’organico possa tener conto di questa nuova emergenza. |