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Merito, eccellenza e qualità della scuola.
E gli studenti con disabilità?

Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, è preoccupato del fatto che l'Atto di indirizzo ministeriale per il 2009 non faccia riferimento agli alunni con disabilità. "Le dichiarazioni della Gelmini non corrispondono alla realtà".

di Michela Trigari, Superabile 10.1.2009

ROMA - "Se la scuola deve essere orientata al merito degli studenti, all'eccellenza dei dirigenti e dei docenti e alla qualità, questo deve valere anche per gli alunni disabili". Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap) e responsabile dell'area normativo-giuridica dell'Osservatorio scolastico sull'integrazione dell'Aipd (Associazione italiana persone down), si dice preoccupato del fatto che l'Atto di indirizzo ministeriale per il 2009 delle attività dell'Ansas (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica) non faccia riferimento agli alunni con disabilità. "Le dichiarazioni del ministro Gelmini non corrispondono alla realtà", commenta l'avvocato Nocera.

La circolare ministeriale n. 100/08 di dicembre, inoltre, che inserisce la cittadinanza e la Costituzione tra le materie da insegnare, "dovrebbe comprendere anche l'educazione di tutti gli studenti alla solidarietà, all'accoglienza e all'integrazione non solo dei compagni stranieri, ma anche di quelli con disabilità". L'art. 2 della Costituzione italiana, infatti, fa "espresso riferimento al rispetto dei doveri di solidarietà fra tutti gli esseri umani, oggi ulteriormente sottolineati dalla Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità".

Ma se nell'audizione alla Camera del 10 giugno 2008 il ministro dell'Istruzione aveva affermato che la scuola doveva essere "realmente per tutti", con "obiettivi didattici, metodologie e strumenti personalizzati e coerenti con le abilità di ciascuno", dicendo anche che avrebbe ascoltato le associazioni e le famiglie degli alunni disabili "al fine di individuare insieme percorsi formativi per superare le rigidità" educative, "così non è stato", dice Nocera. "E quando Mariastella Gelmini parla di cancellare 40 anni di errori nella scuola italiana, non vorrei si riferisse anche all'integrazione degli studenti disabili, che nel nostro sistema scolastico fortunatamente non sono separati dal resto della classe".

L'Atto di indirizzo ministeriale per il 2009 delle attività dell'Ansas parla di eccellenza nella scuola e di formazione dei dirigenti scolastici e del personale docente e non, ma non fa nessun "riferimento esplicito all'integrazione degli alunni con disabilità". La "materia ‘integrazione scolastica' è ancora facoltativa tanto all'università quanto nei concorsi e nei corsi di aggiornamento per gli insegnanti (a parte quelli di sostegno) - continua Nocera -. Inoltre, ci sono molte scuole in cui i bidelli si rifiutano di occuparsi dell'igiene personale dei ragazzi disabili che hanno difficoltà a farlo".

"Quando si parla di potenziare la qualità delle singole scuole, questa dovrebbe riguardare anche l'accoglienza degli alunni con disabilità, il loro progetto didattico individualizzato, la rispondenza ai loro bosogni. Per misurare la qualità dell'integrazione scolastica servirebbe poi che il Miur, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, individuasse degli indicatori di valutazione ad hoc, magari utilizzando il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa". Purtroppo il timore del vicepresidente della Fish è che questa impostazione, "corretta in via di principio", possa sfociare in "un'operazione di emarginazione degli studenti disabili e di snaturamento dell'integrazione scolastica".