Scuola

Invalsi pensa incentivi scuole
su base anagrafe nazionale

Idea tre prof universitari: peserà anche status delle famiglie

ApCOM, 18.1.2009

Roma, 18 gen. (Apcom) - Un sistema di valutazione delle performance delle scuole incentrato su un'anagrafe scolastica nazionale che tanga conto dei risultati raggiunti dagli studenti e delle loro condizioni ambientali e familiari: la proposta, il cui fine ultimo è la realizzazione di un sistema di incentivi che spinga gli istituti meno virtuosi a migliorare l'organizzazione e l'apprendimento dei loro studenti, è stata fatta dai docenti universitari Daniele Checchi, Andrea Ichino e Giorgio Vittadini.

I tre accademici hanno già comunicato il loro progetto all'Invalsi - l'Istituto nazionale di valutazione - che nei mesi scorsi li aveva incaricati di mettere a punto il piano di fattibilità per la realizzazione di un sistema nazionale di valutazione: l'anagrafe scolastica nazionale da loro ipotizzata dovrebbe seguire "nel tempo tutti gli studenti consentendo di abbinare la loro performance - si legge nel rapporto inviato all'Invalsi - alle caratteristiche delle scuole frequentate e degli insegnanti incontrati, nonché a dati di fonte amministrativa sulle caratteristiche demografiche ed economiche delle loro famiglie".

Lo studio nazionale sarebbe indispensabile per la buona riuscita del piano: "Senza un'anagrafe con queste caratteristiche - continuano i tre esperti, che prevedono anche la possibilità per le scuole di assumere o rimuovere dirigenti scolastici ed insegnanti - non è possibile ricostruire al meglio le condizioni ambientali e familiari in cui crescono e maturano gli studenti, al fine di scorporare la componente dei loro risultati scolastici attribuibile all'ambiente dalle componenti attribuibili invece agli studenti stessi, alle scuole e ai singoli insegnanti".

Prima della messa in atto di un sistema di questa portata, che metterebbe in seria difficoltà le scuole meno attente ai risultati dei loro alunni e non giustificate da situazioni contingenti, occorrerà del tempo: "sarebbe un grave errore - dicono i tre docenti universitari - avere fretta nel compiere questo passo. La teoria economica della gestione delle risorse umane insegna che i sistemi di incentivazione vanno studiati con cura e ben sperimentati prima di essere utilizzati in larga scala".

Uno de punti di più difficile realizzazione della proposta è quello della formazione dei docenti o ispettori 'rilevatori': la loro preparazione dovrebbe metterli nelle condizioni di operare tenendo conto di diversi variabili. E ad un livello quindi il più possibile super partes. Daniele Checchi, Andrea Ichino e Giorgio Vittadini consigliano l'Invalsi di istituire un albo nazionale simile a quello che viene utilizzato per selezionare i presidenti dei seggi elettorali.

Ma l'aspetto meno praticabile è quello dei costi dell'intero progetto: considerando che in Italia esistono oltre 40.000 istituti, l'impegno economico previsto minimo è di 31 milioni di euro (fino ad massimo di 81 milioni di euro). Un esborso per le casse del Miur forse davvero troppo oneroso. Almeno nel breve periodo.