Iscrizioni:
le novità sono illegittime?

da Tuttoscuola, 19 gennaio 2009

La critica più pesante all'impianto della circolare sulle iscrizioni (n. 4 del 15 gennaio 2009) che è stata espressa da diversi sindacati dopo l'incontro di informazione da parte del Miur è stata quella di aver anticipato in un semplice atto amministrativo alcune disposizioni normative previste dagli schemi di regolamento che ancora non sono stati approvati.

In effetti, rispetto alle leggi di riferimento n. 133 e n. 169/2008, la circolare ha fatto proprie alcune disposizioni di attuazione - non contemplate da quelle leggi - e comprese soltanto nei regolamenti non ancora approvati e tuttora in fase di procedura consultiva (sarà importante il parere delle Regioni e degli Enti locali in sede di Conferenza Unificata, previsto per il prossimo 22 gennaio, ed anche il prescritto parere del Consiglio di Stato atteso per fine mese o giù di lì).

Valga per tutti la reintroduzione dell'anticipo di ammissione alla scuola dell'infanzia che, già previsto dalla riforma Moratti, è stato poi abrogato e dovrebbe ora essere "resuscitato" per effetto del prossimo regolamento. Così pure per le attività facoltative e opzionali, vigenti fino a quest'anno, ma delle quali è prevista la cancellazione, quota di organico incluso, dal 2009-2010.

A dire il vero non è la prima volta che la circolare sulle iscrizioni anticipa di qualche settimana i contenuti di una legge in corso di approvazione. Trattandosi di una disposizione finalizzata alla predisposizione dell'anno scolastico che verrà, può essere necessario includervi anche aspetti previsionali soggetti alla successiva approvazione di altre norme. Si provi a pensare all'opposto. Cosa succederebbe se la circolare si basasse soltanto sulle norme passate, pur sapendo che il prossimo anno scolastico sarà diverso?

Si può dire quindi che si tratta di un'azione amministrativa audace ma non illegittima. Qualora i contenuti dei regolamenti dovessero essere oggetto di parziali modifiche, sussistono i margini non solo normativi ma anche temporali per apportare le necessarie correzioni. Solo uno stravolgimento dei testi, circostanza da escludere con ragionevole certezza, causerebbe disagi per le famiglie degli alunni iscritti (infanzia e primo ciclo), che dovrebbero correggere le scelte effettuate.