A scuola imparo l'erboristeria
Il ministro Gelmini vuole mettere
fine alla miriade Flavia Amabile, La Stampa 14.1.2009 Provi ad entrare in una scuola un pomeriggio e puoi imbatterti in una classe che suona il bongo, una che mescola con l’alcol foglie di erbe aromatiche, un’altra che studia cartelli stradali per prendere la patente dell’agognato motorino. Sono le superiori italiane al termine delle lezioni. Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha perso gli utlimi tre mesi facendo lavorare a tutto spiano mezzo ministero per disboscare la miriade di indirizzi spuntati negli anni che avevano portato a quasi ottocento diversi tipi di corsi scolastici tra licei e istituti tecnici. Dopo la cura Gelmini, gli indirizzi alle superiori sono 20, quaranta volte di meno. «Ma oltre alle attività scolastiche esistono quelle parascolastiche», avverte Cristiana Lombardi, bibliotecaria del liceo scientifico Morgagni di Roma, il più africano della capitale, dove il pomeriggio, una volta a settimana, dallo scorso anno chi vuole può andare a imparare a suonare le percussioni. Ne è nata una band di una decina di ragazzi che l’anno scorso non solo hanno imparato un’arte ma si sono anche esibiti in concerti e festival. Quest’anno si replica, tutti i martedì pomeriggio, costo una ventina di euro per l’intero corso. Sufficienti a pagare il maestro percussionista, un piccolo straordinario per l’insegnante interno che segue il corso, e materiali vari. Ed insomma l’ultima frontiera delle spese scolastiche all’insegna della fantasia senza limiti è proprio questa. Pur di attirare i ragazzi nelle scuole, si fa di tutto. Al liceo Russell dal 2004 si tengono corsi per diventare 'bandisti'. Chi impara, entra a far parte di una banda, la Russell Walking' Orchestra. Vanno bene tutti gli stumenti, basta aver voglia di suonare. Gli strumenti più comuni li porta lo studente, gli altri li compra la scuola come la tuba basso o il sousaphone, la Cassa, i piatti e i tamburi Imperiali. All'istituto Diaz dove hanno un indirizzo legato alla moda, si tengono corsi di portamento e hostess di congresso. Al liceo classico Virgilio e all’istituto tecnico Calamandrei si impara come guidare il motorino. Al liceo scientifico Righi in tema di bullismo hanno optato per corsi di convivenza civile. E allo scientifico Pasteur si fa ecologia. Al Vivona si impara la dizione poetica con particolare attenzione a poeti e scrittori del Novecento Italiano, al Visconti corsi di fotografia e laboratori di musica e teatro. Anche a Milano, al Beccaria, si può seguire il «corso per il conseguimento del patentino del ciclomotore», oltre a quello sui «mestieri del teatro». Allo scientifico Volta c’è la «guida all’ascolto di un’opera lirica», il «teatro in tedesco» e un corso su «San Paolo». Al Bottoni osano proporre un corso di «giornalismo storico», ovvero come scrivere con linguaggio moderno un episodio immortalato dalla letteratura del passato: l’incendio di Roma, la guerra di Troia, i tumulti di san Martino a Milano. Allo scientifico Vittorio Veneto, a numero chiuso (20 studenti e motivati), c’è Nanotech for students 2009, «un percorso di eccellenza per gli studenti nel mondo delle nanotecnologie». Corsi a parte, sul sito del Berchet si apprende che oltre ai noti meriti nell’insegnar di greco e di latino, uno dei punti di forza della scuola sono i viaggi-studio. Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica. Altro che itinerari manzoniani o sulle tracce degli Etruschi, il Berchet è il primo liceo italiano ad essere andato in gita a Auckland! Colpisce poi la serietà della finestra «consulta il tuo oroscopo», presentata come il «nuovo servizio offerto dal liceo». E lo stesso preside dimostra di non essere né polveroso né misoneista con una pagina su Facebook molto visitata. Il blasonato Manzoni offre un meritorio «progetto Scala» per aspiranti melomani che in un anno ascoltano – preparandosi prima - anche 13 spettacoli tra opere e balletto.
Gli scientifici sono più sobri.
Il Volta offre un esotico corso di giapponese. Per il Leonardo Da
Vinci basterebbe il passaparola lusinghiero, e invece pare abbia
anche fatto un mega-open day, che per ospitarlo c’è voluto il centro
congressi della Provincia di Milano. Al professionale Kandinsky si
fa l’open day con sfilata di moda e a Torino, all’istituto
professionale per il Turismo Boselli, tutti gli anni si fa il ballo
delle debuttanti. E le scuole a maggioranza femminile? Il tema
sicurezza ha la sua importanza: al collegio milanese Setti Carraro
le alunne vengono scortate dalle educatrici fino al treno o alla
scaletta dell’aereo, e all’ex magistrale Tenca hanno a disposizione
un aggiornato corso di autodifesa (mentre all’alberghiero Porta c’è
uno «sportello antibullismo»).
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Dopo aver scritto questo articolo, ho parlato
con il ministro Gelmini dei corsi pomeridiani: ecco il nostro
colloquio: ------------------------------------------------------------------------------
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