Strategia di Lisbona 2000/2010. Le date di Francesco Butturini da Educazione & Scuola, 11.1.2009 Chi scrive questa serie di riflessioni sulla Strategia Lisbona 2000/2010, è al servizio della Scuola e delle sue istituzioni, non di questo o dei precedenti ministri. Vive la vita della sua scuola quotidianamente e partecipa da anni ad alcuni dei processi ministeriali di ricerca e di studio per la formazione in servizio dei docenti e dei dirigenti come responsabile del progetto ministeriale “Didattica della comunicazione didattica” dedicato, in particolare, all’attuazione del Primo Asse del “Regolamento per l’innalzamento dell’obbligo di istruzione”: Linguaggi, studiando con una rete di 85 scuole, di ogni ordine e grado, provenienti da tutte le regioni d’Italia, l’ambito disciplinare Linguaggi non Verbali e Multimediali. Con questa prima riflessione, credo opportuno partire da alcune date fondanti la Strategia; la prima è quella del “Trattato di Maastricht”, 7 febbraio 1992. Gli articoli 149 e 150 del Trattato sono dedicati all’istruzione e alla formazione negli stati dell’Unione. La seconda data è quella della prima riunione a Lisbona del consiglio e del parlamento europeo, 23, 24 marzo 2000. In quella riunione venne definito il programma integrato che sostiene la messa in opera della Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione. Le riunioni si sono susseguite nel tempo. Ne ricorderemo solo altre due: 18 dicembre 2006, che licenziò le Raccomandazioni del consiglio e del parlamento europeo in materia di istruzione e formazione e il 5 ottobre 2008, ultima verifica dello stato dei lavori di avvicinamento ai “cinque livelli di riferimento (Benchmark) del rendimento medio europeo che l’Unione dovrebbe raggiungere entro il 2010”. Una verifica con esito assai negativo e non solo per l’Italia. Altre due date importanti: il 22 agosto 2007 con il Decreto Ministeriale n. 139 il Ministero della Pubblica Istruzione regolamentava l’innalzamento dell’obbligo di istruzione (in esecuzione del comma 622 art. unico della legge finanziaria 26 dicembre 2006 n. 296), individuando quattro assi fondanti tale obbligo: Linguaggi, Matematico, Scientifico- Tecnologico, Storico - Sociale, definendone e precisandone le conoscenze, le capacità, le abilità e le competenze.
Infine, l’ultima data, direi la più significativa: il 31 luglio 2008
(la scorsa estate) il nostro parlamento, all’unanimità, approvava il
Trattato di Lisbona (sottoscritto dai capi di governo dei 27 Paesi
dell’Unione il 13 dicembre 2007), aprendo quindi in maniera
definitiva la stagione europea per l’Italia. Sì, perché non tutti si
sono accorti che l’Italia è uno Stato dell’Unione Europea, uno dei
27 Stati ed uno dei 16 Stati che usano la stessa moneta, l’Euro. Non
se ne sono accorti in tanti ministeri, anche al Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si stenta ad
accettare l’idea che anche la Scuola italiana dovrà dare seguito
positivo alle Raccomandazioni del consiglio e del parlamento europeo
in materia di Istruzione e Formazione, se vorrà la certificazione
europea dei titoli di studio rilasciati dalle sue istituzioni
scolastiche. |