INTERVISTA

Gelmini "La privacy degli studenti?
Le famiglie sono con noi"

Il ministro: i genitori hanno diritto di essere informati

Paolo Baroni, La Stampa 26.1.2009

ROMA
Non c’è privacy che tenga: se scuola e famiglia sono d’accordo tutte le settimane sul telefonino possono arrivare le segnalazioni delle assenze dei figli». Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha deciso di spingere l’acceleratore sulla modernizzazione della scuola: a metà settimana l’annuncio delle materie di maturità attraverso YouTube, ora il nuovo piano per mettere voti ed assenze su Internet. «Ho 35 anni, sono giovane, è naturale che sia molto attenta alle tecnologie: le useremo sempre di più» ci spiega.

Allora ministro, anche nella scuola basta carta? Tutto elettronico, dalle pagelle alle assenze?
«Credo che le due cose possano andare di pari passo. Non ci può essere solo la carta, non può essere tutto elettronico. Un mix delle due cose è l’obiettivo del ministero».

Avete già in atto esperienze del genere. Dove? Con quali risultati?

«In più di 200 scuole in tutta Italia. I risultati sono buoni. I genitori ricevono informazioni continue su assenze, rendimento e comportamento dei propri figli. Voglio ricordare che la famiglia ha la responsabilità di controllare la formazione del ragazzo e quindi ha il diritto di essere informata. Le assenze sono diminuite e anche il comportamento dei ragazzi è migliorato».

Scusi, anche le assenze? Non le sembra di esagerare: non penso a chi diserta sistematicamente le lezioni, ma non si può più fare un giorno di assenza?
«Se le famiglie lo chiedono possono avere questo tipo di informazioni, di norma si tratta di un riepilogo settimanale delle presenze».

Ma non c’è un problema di privacy?
«Non c’è privacy che tenga. Certo i ragazzi non saranno contenti, ma le famiglie hanno apprezzato molto questa innovazione».

E non c’è nemmeno un problema dei maggiori di 18 anni?
«No, perché molte sentenze hanno stabilito che anche dopo i 18 anni, dove è più dubbia la legittimità ad intervenire, la responsabilità formativa del ragazzo resta in capo alla famiglia. E pertanto c’è tutta la possibilità ed il diritto di informare la famiglia. Per la giurisprudenza la cosa è acclarata».

Quali altre novità ci dobbiamo aspettare in questo ambito?
«Stiamo fornendo alle scuole nuove tecnologie come ad esempio la lavagna interattiva che permetterà agli insegnanti di istruire i ragazzi attraverso una didattica innovativa e interattiva».

Quali sono i tempi di attuazione di questa «rivoluzione»?
«Credo che dopo la sperimentazione in corso quest’anno, dall’anno scolastico 2009-2010 sarà operativo per il 50% delle scuole italiane».

Qualcuno solleva un problema di costi? Dice la rete studenti: dove troveranno i soldi per pagare tutti questi sms?
«Costa molto anche produrre tantissima carta come accade adesso. La tecnologia oggi disponibile consente di informare le famiglie con bassi costi per lo Stato».

A proposito di spese e di investimenti, un altro dubbio: con tutti i problemi che hanno oggi le nostre scuole, a cominciare dallo stato delle strutture edilizie, è questa la priorità?
«L’edilizia scolastica e la sicurezza è certamente la priorità assoluta. Io credo però che si possono rendere più tecnologiche le nostre scuole senza spendere molto. Lavoro con Brunetta proprio in questo senso».

Internet, sms, dialogo a distanza... finirà che le famiglie non andranno più a scuola?
«Il colloquio diretto famiglia-docenti era e sarà sempre indispensabile. Le famiglie hanno bisogno di un contatto diretto con i docenti per capire al meglio il rendimento dei propri ragazzi. Non possono esserci in questo mediazioni affidate alla tecnologia».

A proposito di nuovi mezzi: pensa di farci altre sorprese su Youtube?
«Il video messaggio su Youtube ha scatenato molta curiosità. Io non ci trovo nulla di male se si tenta di comunicare con nuovi strumenti e rivolgendosi direttamente alle famiglie e agli studenti. Ho 35 anni e credo nei nuovi sistemi di informazione. Youtube è uno straordinario strumento per far conoscere la mia opinione su molti argomenti. Userò Internet sempre di più nei prossimi mesi».