Esteri E' la quarta volta che viene centrata
una sede delle Nazioni Unite
Colpita una scuola dell'Onu a Gaza:
uccisi due fratellini, ferita la madre
L'edificio era pieno di profughi. sono rimaste
ferite altre 11 persone
e in alcune aule è divampato un incendio
Il
Corriere della Sera 17.1.2009
GAZA - La giornata di guerra si è aperta con un attacco isareliano a
una scuola gestita dall'Onu, nel nord della Striscia di Gaza. Il
bilancio è di due fratellini morti il bilancio dell'attacco dei tank
israeliani contro una scuola dell'Onu a Beit Lahiya, nel nord della
Striscia. Lo ha riferito il portavoce dell'Unrwa, l'agenzia delle
Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, correggendo un primo
bilancio che parlava di sei vittime. Nella scuola al momento
dell'attacco c'erano 1.600 persone che cercavano riparo. Secondo il
portavoce dell'Unrwa ci sono anche 14 feriti, tra i quali anche la
madre dei due piccoli deceduti. In alcune aule è divampato un
incendio. Attorno alla scuola erano in corso combattimenti tra i
tank israeliani e i miliziani di Hamas. L'attacco è arrivato a poche
ore dalla riunione del gabinetto di sicurezza israeliano che oggi
dovrebbe approvare un cessate il fuoco unilaterale dopo l'impegno di
Washington e del Cairo a fermare il contrabbando delle armi dal
confine egiziano.
QUARTO ATTACCO ALL'ONU -È la
quarta volta che il fuoco israeliano colpisce una scuola gestita
dall'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi, nelle tre
settimane dell'offensiva Piombo fuso. Il 6 gennaio 43 persone erano
rimaste uccise nell'attacco di un tank contro una scuola di Jabaliya,
nel nord della Striscia. «È una nuova dimostrazione che della fatto
tragico che non ci sono posti sicuri a Gaza», ha commentato un
portavoce dell'Unrwa, Christopher Gunness, «neppure una struttura
dell'Onu lo è, non c'è un posto per fuggire».
ANCORA 50 RAID NELLA STRISCIA DI GAZA
- In altre zone della Striscia di Gaza sono quattro i palestinesi
morti negli oltre 50 raid israeliani: tra le vittime anche un
bambino di due anni. Presi di mira i tunnel da cui transitano armi,
postazioni per il lancio di razzi e luoghi in cui si sospetta vi
fossero arsenali nascosti, tra cui una moschea.
UN MEDICO PALESTINESE IN TV MENTRE MUOIONO
LE TRE FIGLIE - Un medico palestinese della Striscia di
Gaza, Ezzedldeen Al Aish, ha raccontato in diretta la morte di tre
sue figlie mentre era collegato in diretta telefonica con il canale
10 della tv israeliana. Il medico stava parlando al suo cellulare,
quando un proiettile dell’artiglieria israeliana ha centrato la sua
casa uccidendo tre sue figlie e una nipote. L’uomo, in lacrime, ha
urlato sempre in diretta la sua rabbia accusando il premier
israeliano Ehud Olmert. «Voglio sapere perché le mie figlie sono
state colpite. Questo dovrà perseguitare Olmert per il resto della
sua vita». Le figlie del medico avevano 22, 15 e 14 anni. La nipote
14.