Rilanciare l'Istruzione tecnica? dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, 31.1.2009. Un certo rilievo ha oggi sui quotidiani la ricerca/proposta dell’Associazione TreeLLLe sull’istruzione tecnica, vista anche come chiave del rilancio economico e come sbocco professionale per molti giovani, visto che l’offerta è oggi largamente inferiore alla domanda. Le proposte-chiave per il rilancio sono nel complesso sensate e in particolare quella di una didattica molto più legata ai laboratori e agli stage presso le aziende. Tra i vari articoli che ne parlano abbiamo scelto quello di Donata Bonometti sul “Secolo XIX”. C’è però chi fa notare – come l’Associazione Docenti Italiani di Alessandra Cenerini – che oltre agli istituti tecnici esistono anche quelli professionali (per non parlare della formazione professionale) e critica duramente l’attuale tendenza bipartisan a far fagocitare i secondi dai primi. “Un'operazione seria, nel rispetto del dettato costituzionale, sarebbe stata la progressiva unificazione degli istituti professionali e con i corsi di formazione professionale". Secondo l'ADi la Confindustria privilegia l'istruzione tecnica, perché "non ha bisogno degli istituti professionali, che producono un tipo di formazione conforme ai bisogni dell'artigianato, della piccola e media impresa, non ai propri". (Leggi tutto il documento dell’ADi).
Fin
dal suo
documento fondativo (§ 4) il Gruppo di Firenze ha preso
posizione a favore di una formazione professionale profondamente
riqualificata e fornita di mezzi adeguati. Gli istituti
professionali, inoltre, la cui identità è attualmente deformata da
una semi-licealizzazione, dovrebbero offrire a chi esce dalla scuola
media percorsi più largamente imperniati sulle materie
professionalizzanti e sui relativi laboratori. |