Il Primo ciclo cambia. Qualche proposta Giuseppe Adernò, Pavone Risorse 3.1.2009 Secondo lo schema di Regolamento presentato dal Ministro Gelmini al Consiglio dei Ministeri il 20 dicembre 2008 nel primo ciclo di istruzione si registrano non poche innovazioni anche se restano in vigore per il prossimo triennio le Indicazioni Nazionali, proposte dal Ministro Fioroni. Esaminiamo i cambiamenti uno per uno.
SCUOLA DELL’INFANZIA La scuola dell’infanzia si apre ai bambini di due anni e mezzo, registrando come limite d’iscrizione il compimento dei tre anni al 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. La frequenza anticipata è disposta in relazione alla disponibilità dei posti, all’esaurimento della lista di attesa , alla disponibilità dei locali e delle dotazioni. Con il concorso ed il sostegno degli Enti locali sono da mantenere le “sezioni primavera”. La scelta delle famiglie circa il modello orario 25 o 40 ore settimanali è essenziale per un efficiente organizzazione scolastica in relazione all’offerta formativa della singola istituzione. Dal dire al fare c’è di mezzo… il mare. Chi baderà ai bambini piccoli senza il personale ausiliario che segua i bambini piccoli, che li porti in bagno e li controlli nei corridoi e nelle scale oltre la maestra che dovrà badare a tutto il gruppo classe /sezione? Non sarebbe il caso di istituire la figura professionale della “badante” nella scuola dell’infanzia, specie ora con la presenza di bambini più piccoli ?
SCUOLA PRIMARIA Anche per la scuola primaria e per le classi prime dell’anno scolastico 2009-2010 valgono i medesimi criteri di anticipo, consentendo l’iscrizione a bambini che compiranno 6 anni entro il 30 aprile. L’articolazione dell’orario scolastico prevede tre modelli: 24,27,30 ore settimanali per il tempo ordinario ed il modello delle 40 ore per il tempo pieno, se ci sono le condizioni logistiche e la richiesta dei genitori. Nel modello delle 24 ore sono previste 21 ore curricolari, un’ora di inglese e due ore di religione che possono essere svolte dallo stesso maestro se ne ha i titoli, (maestro unico) altrimenti da altri docenti in possesso dei titoli (maestro prevalente). Per le altre classi della scuola primaria il modulo orario da seguire prevede, su richiesta delle famiglie il modello a 27 o 30 ore senza attivare ore di compresenza o contemporaneità e tale norma determinerà certamente una revisione dell’organico d’Istituto. Al comma 10 dell’art. 4 si apre uno spiraglio “avente natura non regolamentare” per individuare nell’ambito dell’istituto o di reti di scuole una figura trasversale per l’insegnamento della musica. Lo stesso articolo prevede anche corsi di formazione professionale per docenti in viste del novo modello organizzativo. Nell’intento di garantire l’attuale organico in molte scuole si tenterà di indirizzare i genitori alla scelta del modulo delle 30 ore, che consentirà di poter garantire ogni quattro classe la presenza di cinque docenti e uno di essi potrebbe svolgere in maniera trasversale delle attività formative anche di carattere curricolare: musica o educazione motoria.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO L’articolo 5 è dedicato alla scuola secondaria di primo grado, per la quale sono previste 990 ore di lezioni annue, scandite in 29 ore settimanali, più 33 ore annuali da destinare ad attività di approfondimento degli insegnamenti di materie letterarie, che potrebbero essere riservate anche all’Educazione civica “Cittadinanza e Costituzione”. Appare molto strano che tale incombenza didattica risulti assegnata in maniera generica agli “insegnamenti di materie letterarie” e non appare manifesta nel quadro orario, invece credo sia opportuno che venga esplicitamente indicata come ora autonoma, con valutazione finale, altrimenti si ricadrà nel genericismo dell’ora di educazione civica che faceva parte del pacchetto delle ore di Lettere, senza una sua chiara connotazione di disciplina. Al modello orario delle 30 ore settimanali, attualmente in adozione nelle classi “ a tempo normale” si aggiunge il modello orario del tempo prolungato prevede la scansione di 36 ore settimanali, elevabili fino a 40 ore e come condizione indispensabile si richiedono strutture di servizi adeguati, l’attivazione del servizio mensa , che, essendo a carico dell’Ente Locale non sempre e non in maniera continuativa viene garantito. La mancanza di tali condizioni determinerà la riduzione del tempo prolungato a tempo normale con relativa contrazione dell’organico.. La scansione oraria delle discipline potrebbe essere così prevista:
Restano confermati con la stessa organizzazione i corsi ad indirizzo musicale, con lezioni pomeridiane e si fa cenno al “riconoscimento dei percorsi formativi extracurricolari” che potrebbero coinvolgere altri settori disciplinari quali i corsi di informatica ECDL o attività di formazione specifica.. Un’apertura al potenziamento di studio della lingua inglese viene sancita dal comma 11 dell’art.5 , dove si legge che “a richiesta delle famiglie e compatibilmente con la disponibilità dell’organico le due ore di seconda lingua potrebbero diventare due ore di inglese aggiuntivo e quindi l’insegnamento dell’inglese si svolgerà in cinque ore, settimanali quante le ore di italiano. Si possono prevedere in alternativa alla seconda lingua o due ore di italiano per gli studenti stranieri. Alle singole istituzioni scolastiche resta il compito di organizzare le risorse, dopo avere ben pianificato le iscrizioni degli alunni. La centralità delle famiglie che operano specifiche e puntuali scelte di modelli orari e di materie, quali il potenziamento di inglese, potrà imbattersi negli ostacoli e nei vincoli dell’organico, dovendo, comunque, garantire la cattedra al docente di seconda lingua.
COMMENTI E RIFLESSIONI La predisposizione di un puntuale e chiaro modello di iscrizione con le diverse opzioni da scegliere è un dovere della scuola, ma con tutta la buona volontà potrà determinare degli scontenti o degli accomodamenti, non potendo garantire, qualora non si raggiungessero i numeri funzionali per la formazione della classe secondo il modello orario prescelto. L’abolizione della compresenza o contemporaneità , anche se dettata da una regola di risparmio, comporterà non poche difficoltà circa il reperimento delle supplenze e la gestione organizzativa della didattica quotidiana. Quando il maestro unico o prevalente si assenta chi potrà gestire il gruppo classe per l’intera mattinata scolastica? E’ a tutti nota la difficoltà di reperire i docenti supplenti ed anche quando si trovano rimane pur sempre un forte disagio non facilmente colmabile. L’attuale organizzazione modulare consente una forma di interscambio tra i docenti, operazione poco praticabile nella designazione del docente di classe e quindi il disagio sarà molto più evidente con il relativo disappunto dei genitori. Si riformula la proposta di un docente supplente stabile. Un docente della graduatoria d’istituto che accetta ed assicura la propria disponibilità di servizio nella stessa scuola e viene retribuito soltanto per le ore di effettivo servizio prestato, con unica garanzia del punteggio annuale delle supplenze. La sua presenza verrebbe ad essere una risorsa della scuola e l’attività di supplenza un fruttuoso servizio agli alunni, e alla progettualità formativa dell’Istituto che ha cominciato a conoscere e a condividere. L’idea del supplente stabile nella nuova organizzazione scolastica è veramente indispensabile e, mentre adesso si potrà utilizzare a tale scopo qualche docente di ruolo, in soprannumero, (con manifesti contrasti e opposizioni interne) nel tempo questa idea dovrà diventare realtà ed è opportuno che venga ben regolamentata, nel rispetto della graduatoria provinciale e d’Istituto. Ripensando all’organizzazione oraria della scuola con le ore di 60 minuti ci si imbatterà certamente in forti disagi organizzativi che gravano sugli studenti pendolari, sui mezzi di trasporto che non seguono gli orari scolastici, sui turni degli orari del personale, sulla ricreazione che di fatto riduceva a 50’ la terza e la quarta ora. La riduzione dell’ora di lezione da 60 a 55 o 50 minuti è stata considerata una conquista dell’autonomia scolastica che si adattava alle esigenze territoriali e del contesto. Riportando le ore a 60 minuti si crea, infatti, un problema organizzativo con gli orari dei Collaboratori scolastici che dovranno fare più di sei ore al giorno per garantire le pulizia delle aule dopo le ore 14, 30. Adottando l’organizzazione della “settimana corta” le lezioni pomeridiane dovrebbero terminare alle ore 17,30 e nei mesi invernali tale orario non è certamente agevole. Con grande fatica ci si stava abituando all’autonomia organizzativa della scuola, all’idea del monte ore annuo per ciascuna disciplina, all’organizzazione flessibile dell’orario, intrecciando la quota obbligatoria e la quota facoltativa. Ora sembra tutto irreggimentato e rigorosamente intoccabile Si costata che ancora nell’orario a tempo prolungato, sono possibili alcune interazioni didattiche, mentre nel modulo orario ordinario delle 30 ore, difficilmente si potrà offrire un servizio di ampliamento dell’offerta formativa, con attività facoltative ed opzionali e, mentre ora si utilizzano in parte delle quote orarie non lavorate dal singolo docente, per tali attività integrative anche di recupero e di potenziamento, con il nuovo sistema tutte le attività aggiuntive richiedono una retribuzione integrativa ed una disponibilità personale, non sempre comune a tutti i docenti. Si auspica che tali innovazioni organizzative producano un vero risparmio per l’erario dello Stato ma alcuni servizi appaiono irrinunciabili: garanzia dei docenti supplenti, le bandanti per la scuola dell’infanzia, nuovo sistema organizzativo e compiti del personali ausiliario. In un’ottica di scuola di qualità, sono questi alcuni degli aspetti di carattere pratico che le scuole cercano di risolvere in questi primi giorni dell’anno in vista delle iscrizioni, per le quali la richiesta dei genitori assume una valenza determinante.
E’ opportuno,
comunque, monitorare l’esperienza e richiedere eventuali
correttivi. |