Scuola

Domani precari vestiti da fantasmi
per dire no a tagli

A Napoli, Palermo e Catania sit-in 'Rete nazionale precari'

ApCOM, 24.2.2009

Roma, 24 feb. (Apcom) - Lo Stato li tratta come lavoratori invisibili e loro domani provocatoriamente sfileranno vestiti da fantasmi a Napoli, Palermo e Catania: ad organizzare la protesta è stata la 'Rete nazionale precari della scuola', in rappresentanza delle decine di migliaia di dipendenti della scuola che a seguito del tagli previsti in finanziaria (oltre 41.000 docenti e almeno 15.000 Ata) il prossimo anno saranno senza lavoro.

Secondo gli organizzatori dei sit-in di protesta molti lavoratori della scuola si avviano a vivere, a seguito delle riforme e dei tagli, "l'angosciante condizione di disoccupati a vita, condizione che cancellerà il diritto a vivere dignitosamente e che farà sprofondare famiglie intere ai limiti della sopravvivenza".

A Napoli l'appuntamento è piazza del Plebiscito dalle 17.30; a Catania in via Etnea, angolo via Prefettura, alle 17; mentre a Palermo dalle 16 svolgerà un vero e proprio corteo con partenza in piazza Politeama, cui seguirà alle 18, all'interno del palazzo delle Aquile (sala Rostagno), un'assemblea aperta alla città.

I precari, molti dei quali vestiti con lenzuoli bianchi, chiederanno l'immediato ritiro dei tagli all'organico: "il ministro Gelmini, in realtà commissariato dal ministro dell' Economia Tremonti - si legge nel comunicato che presenta le contestazioni di domani -, ha previsto un taglio di 87.000 docenti e 44.500 Ata. La riduzione degli organici avrà come conseguenza la formazione di classi di 30, 35 persone in spregio alla legge 626 sulla sicurezza, la scomparsa dell'informatica e la pesante riduzione del tempo pieno nella scuola primaria".

Tra le novità contestate figurano anche "la sparizione della seconda lingua ed una complessiva riduzione dell'offerta formativa della scuola media, la negazione del diritto allo studio per gli alunni diversamenteabili".

Il tutto, sempre in base a quanto denuncia la 'Rete dei precari' in disaccordo con il piano triennale di 150.000 assunzioni previsto dal governo Prodi (realizzato in toto nel 2007 e solo in parte lo scorso anno): "queste assunzioni devono essere completate con un piano complessivo di immissioni in ruolo che porti alla completa copertura dei posti vacanti e disponibili", chiedono oggi i precari.