Roma, protesta di mamme in un istituto elementare: integrazione impossibile

"Troppi bimbi stranieri, via dalla scuola"

Il Comune: tra le ipotesi un tetto al numero di studenti immigrati per ogni classe

Federica Angeli, la Repubblica 6.2.2009

ROMA - «Troppi scolari stranieri, siamo costrette a migrare in altre scuole. Nessuna di noi iscriverà, entro il 18 febbraio, in quell'istituto i nostri figli». La protesta delle mamme della scuola elementare "Carlo Pisacane", istituto che sorge tra Torpignattara e il Pigneto, borgate storiche e popolari di Roma, è esplosa in una lettera inviata al ministro per l'Istruzione Maria Stella Gelmini. Non è questione di razzismo, secondo il Comitato ?mamme per l'integrazione' della scuola Pisacane, ma di «un'integrazione impossibile» e di «diritti negati ai propri figli». Come quello, tanto per fare un esempio, di fare e di vedere un presepe con Bambin Gesù invece di moschee, minareti e donne in burka mischiati ai pastori e ai Re Magi, come è stato lo scorso anno.

«Quindici bambini italiani su un totale di 180 allievi stranieri e classi come l'attuale prima elementare, con un solo bambino italiano su 23 - spiegano nella lettera - significa negare ai nostri figli il diritto ad avere degli amichetti con cui giocare anche al di fuori dell'orario canonico, mentre le comunità di stranieri presenti nel nostro istituto sono chiuse e non si lasciano frequentare». I problemi sono anche altri: «I nostri figli hanno diritto ad andare in gita scolastica, mentre anche per motivi economici i bambini stranieri non possono mai partecipare ai viaggi che, di tanto in tanto, si provano a organizzare. Niente città d'arte, nessun soggiorno sulla neve: non si raggiunge mai il numero minimo per partire».

La lettera delle mamme della "Pisacane" al ministro si conclude con un interrogativo. «Quanti tra coloro che mettono la testa sotto la sabbia e spacciano questo terribile aborto di scuola-ghetto per modello multietnico portano i loro figli in istituti come la Carlo Pisacane di Roma? Sospettiamo che la risposta sia nessuno».

A rivendicare l'eccellenza dell'elementare di Torpignattara, sottolineando le innumerevoli attività svolte negli anni passati - dai corsi di jazz per i bambini tenuti da musicisti di fama internazionale a rassegne estive di concerti, a dibattiti sul confronto tra culture - è la dirigente scolastica Nunzia Marciano. «I pregiudizi degli adulti nascono da un deficit di informazioni - spiega Marciano - qui offriamo un'istruzione d'eccellenza per tutti, che ha ricevuto riconoscimenti e premi. Le istituzioni ci aiutino a fare sapere che è una scuola di buona qualità per tutti». Appello respinto. Il deputato romano del Pdl-An, Fabio Rampelli, componente della commissione Cultura e Istruzione, parla di «emergenza culturale» e di «squilibri nello svolgimento dei programmi». «Occorre stabilire - ha dichiarato il deputato - una quota massima di stranieri per classe». Così nel pomeriggio arriva un accordo firmato dai dirigenti del VI Municipio e dall'assessore capitolino alle politiche scolastiche, Laura Marsilio che prevede una più equa distribuzione di stranieri nelle scuole. In sostanza si tratta di uno "scambio" di iscrizioni tra le scuole della rete del VI Municipio di Roma per creare un equilibrio tra bambini italiani e non italiani nelle classi, in modo da evitare concentrazioni di alunni stranieri in una sola scuola. «Ma - ha spiegato l'assessore - stiamo anche valutando l'ipotesi di fissare un eventuale tetto sulla presenza di alunni stranieri per ogni classe».