Longhena, strappate le pagelle Longhena, arrivano gli ispettori. Docenti e genitori domani in piazza di Ilaria Venturi, la Repubblica 13.2.2009 Ispezione lampo alle scuole Longhena. E pagelle con il «dieci politico» annullate. I genitori le hanno appena ritirate, ma già non valgono più. Saranno rifatti probabilmente anche gli scrutini. La decisione è arrivata ieri quando Vincenzo Aiello, direttore dell´ufficio scolastico provinciale, oltre a richiedere l´ispezione, poi concessa dall´ufficio scolastico regionale su firma del vicedirettore Stefano Versari, ha annullato la delibera del collegio dei docenti delle Longhena nella parte relativa alla valutazione degli alunni. «Illegittima», la motivazione. Un atto che ha come conseguenza automatica l´annullamento delle pagelle. «Vedremo se rifare gli scrutini, certo è che sono atti amministrativi nulli. Se gli alunni arrivano in queste condizioni alla fine della scuola per me è come se non avessero fatto l´anno», dichiara senza mezzi termini la preside Ivana Summa. «Le pagelle non sono valide, è una conseguenza automatica dell´annullamento della delibera. Ma la competenza del procedimento è in capo al dirigente scolastico. La pagella è un documento con una sua autorevolezza, mettere qualcosa di falso è calpestare la legalità», aggiunge Aiello che, infuriato, attacca: «Quello che hanno fatto i maestri è una cosa dissennata, hanno avuto un comportamento da irresponsabili, si è perso il senso e il rispetto delle istituzioni, mancano i fondamentali». Ma i docenti non sono dello stesso avviso. « Non credo che le pagelle siano azzerabili» dice Marzia Mascagni, responsabile scuola del Prc. Da Roma il centro destra chiede al ministro di inviare i «suoi» ispettori. A Bologna intanto l´ispezione è partita con un dirigente tecnico, Luciano Lelli, a cui ieri è stato affidato l´incarico di verificare se dovranno scattare provvedimenti disciplinari nei confronti dei maestri che rischiano, se saranno «puniti», dalla censura, alla sospensione, alla riduzione dello stipendio. I genitori delle Longhena, con una lettera, esprimono solidarietà agli insegnanti: «Il dieci a tutti non è stato un atto politico, ma educativo». La tensione è alle stelle nel mondo della scuola. Genitori e insegnanti del movimento a difesa della scuola pubblica e del tempo pieno protesteranno domani (ore 15) in piazza Nettuno, in occasione della partenza del camper per le iscrizioni anti - Gelmini. La protesta contro il voto in decimi si allarga ai genitori. «Non firmerò la pagella di mio figlio e come rappresentanti nelle varie classi abbiamo invitato i genitori a non farlo», spiega Maria Rosa Gheduzzi, presidente del comitato genitori delle elementari Costa. «Non ritengo che sia giusto tornare alla scuola autoritaria che abbiamo conosciuto noi da piccoli, i bambini non vanno classificati, ma valorizzati per le loro capacità e potenzialità. Chiediamo una scuola rigorosa, severa, come abbiamo, ma non autoritaria». Anche in altre scuole come il Decimo circolo le famiglie si stanno organizzando per questo atto di protesta. Un gesto simbolico, che non ha conseguenze sui bambini (la pagella è comunque valida). Sui voti è caos. In ogni istituto sono state adottate soluzioni diverse. Anche alle XXI Aprile i docenti hanno ricevuto un ordine di servizio del preside dopo aver deliberato, a maggioranza, la contrarietà ai voti. Il dirigente Stefano Mari ha proposto una mediazione: «Non mettere i voti significa andare contro la legge, metteteli, ma con accanto i giudizi». E così si è fatto in molte scuole. Alle elementari di Crespellano e Bazzano è stata lasciata la facoltà, ai docenti che non se la sentivano di «mortificare» un bambino con un cinque di mettere un sei con un asterisco e la nota in positivo: «Ancora non ha raggiunto il massimo, può migliorare, ha delle lacune». Queste forme di dissenso, spiega Giovanni Cocchi, voce dell´assemblea delle scuole, fanno emergere «lo sconforto ed il disagio dei tanti che ancora si ostinano a difendere la qualità ed il senso della loro professione di maestri». |