Antonio Spinosa,
un narratore che faceva amare la storia

da TuttoscuolaNews, N. 378, 2 febbraio 2009

Con Antonio Spinosa scompare un grande giornalista e un grande scrittore. E un amico vero di Tuttoscuola. Si è spento a Roma a 85 anni. In moltissime scuole sono state lette le sue biografie di grandi personaggi, da Tiberio, Augusto e Cesare a Napoleone, Murat e Paolina Bonaparte, da Vittorio Emanuele III e Pio XII a Mussolini, Hitler e Churchill. E tanti altri, in una galleria di ritratti che sapevano interpretare e svelare la psicologia dei personaggi, fedeli alla ricostruzione storica ma avvincenti come romanzi.

Centinaia di migliaia di lettori si sono appassionati alla storia e hanno conosciuto e approfondito particolari importanti di tante epoche attraverso i suoi libri. Spinosa spiegava così la sua vocazione al racconto e alla storia: "Scrivo libri semplici, la mia non è una scrittura ricercata, ma libera e spontanea. Non mi definisco né letterato né intellettuale. Non sono nemmeno un divulgatore. La definizione più giusta è quella di "narratore di storia". Credo di saper raccontare i fatti. Non invento nulla perché ho poca fantasia, quindi ho bisogno dei fatti". Ed era vero: aveva il dono della semplicità e della chiarezza nella scrittura, ha saputo applicare la tecnica e lo stile giornalistico alla narrazione di eventi del passato. Con una fertilità letteraria che ha stupito editori, lettori e amici.

Snobbato dalla critica storica (e spesso invidiato per i suoi successi in libreria e per il consenso popolare), i suoi libri si caratterizzavano per la rigorosa e documentata ricostruzione degli avvenimenti, basata su approfondite ricerche storiografiche.

Prima il suo interesse si era concentrato sull'antica Roma e sull'epoca napoleonica, per poi inoltrarsi nell'età contemporanea con ricerche storiche, saggi politici e di costume, ma ricordiamo anche "Ulisse", una "libera immaginazione dell'Odissea" (per un elenco delle sue opere http://www.antoniospinosa.net).

Giornalista di razza, è stato inviato speciale del "Corriere della Sera", de "Il Giornale" di Montanelli, e ha diretto numerose testate: "Nuovo Roma", "Agenzia Italia", "Gazzetta del Mezzogiorno" e "Videosapere Rai". Ha vinto alcuni premi importanti come l'Estense, il Saint-Vincent e il Bancarella, ed è stato finalista dello Strega. Chi lo ha conosciuto non può che ricordarlo come una persona gioiosa e scherzosa, curiosa, di grande vivacità intellettuale, severa prima di tutto con se stesso; scrivere non è mai stato per lui un lavoro, ma una passione che ha riempito la sua vita.