Scuola, a rischio quattromila cattedre

di Francesca Savino, la Repubblica di Bari 10.2.2009

Oltre mille e duecento domande per la pensione, con un aumento del 53,55 per cento rispetto al 2008. È fuga dalle scuole della provincia di Bari: 33 dirigenti scolastici, 994 insegnanti e 229 tra collaboratori e assistenti lasceranno il lavoro, secondo il bilancio definitivo tracciato dall'ufficio scolastico provinciale sulla base delle domande chiuse lo scorso 26 gennaio. E intanto la previsione sui tagli dei docenti per il prossimo anno sfiora le 4mila cattedre in tutta la regione: più del doppio rispetto alla proiezione elaborata a fine gennaio che ipotizzava 1600 posti in meno. I ventimila precari pugliesi della scuola restano in bilico: da un lato il boom di pensionamenti potrebbe significare per loro «una boccata d'ossigeno», come rileva il dirigente dell'Usp di Bari Giovanni Lacoppola. Dall'altro però gli esuberi e i tagli nazionali ai finanziamenti per l'insegnamento, le supplenze e l'amministrazione rischiano di escluderli definitivamente dal mondo della scuola.

Gli organici per l'anno prossimo sono già in via di definizione: 1256 dipendenti andranno in pensione il prossimo anno, contro gli 818 di quello passato. «Per il quadro ufficiale dei tagli ai posti di lavoro bisogna attendere la chiusura delle iscrizioni» temporeggia però Lacoppola. Il ministero dell'Istruzione aspetta il 28 febbraio, termine ultimo di presentazione delle domande, per avere a disposizione il numero degli iscritti. Adesso nelle scuole del Barese ci sono 260mila e 834 studenti, divisi in 11mila 864 classi con 23mila 132 docenti: dai primi dati a disposizione il numero degli alunni dovrebbe aumentare, a fronte di una diminuzione del personale e delle classi.

Ieri i sindacati hanno incontrato il dirigente dell'ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, per un confronto in vista dell'appuntamento di domani a Roma con il ministro Mariastella Gelmini. L'ultima previsione diffusa dall'ufficio scolastico provinciale di Bari parla di 3mila e 995 posti in meno per il prossimo anno scolastico in Puglia, con una riduzione del 7,33 per cento rispetto all'organico di diritto dell'anno scolastico in corso: 1450 cattedre potrebbero essere tagliate nella scuola primaria, 1311 nella secondaria di primo grado, 1234 in quella di secondo grado.

Di fronte alle incertezze sulle iscrizioni e al rischio di tagli, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals hanno istituito un tavolo permanente «per ridurre al minino i danni inferti alla scuola pugliese»: i sindacati puntano a fare fronte comune, con il sostegno degli enti locali, contro i tagli, per la stabilizzazione dei precari e in favore dell'aumento del tempo pieno e del potenziamento di quello prolungato. Linee guida che oggi saranno discusse anche nel congresso provinciale della Cisl Scuola dedicato al "Bene comune": l'incontro sarà aperto questa mattina dalla relazione del segretario generale di Bari Lena Gissi e prevede gli interventi del segretario nazionale Francesco Scrima e di quello regionale Attilio D'Ercole.