SCUOLA

Alcune cose da fare subito
per migliorare la scuola media

Feliciana Cicardi, il Sussidiario 23.2.2009

Con l’emanazione del DL 137 del 1° settembre 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 169 del 30 ottobre 2008, i riflettori della scuola attiva e dei media si sono puntati per alcuni mesi sul primo ciclo di istruzione, chiosando i cambiamenti previsti per esso dalla “Riforma” Gelmini.

Ad ora, il clamore si è stemperato in parte (non si parla quasi più del grembiule a scuola ed il maestro unico è diventato ‘prevalente’). E’ interessante notare che le critiche e gli assensi sono stati rivolti in massima parte al segmento della scuola primaria, lasciando in ombra osservazione e prese di posizione relative alla secondaria di 1° grado. Lo schema di regolamento che illustra la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, sostenendo che quei segmenti di scuola sono disciplinati dalla legge 53/2003 e dal DL 59/2004 (legge Moratti), sostanzialmente mette ordine eminentemente all’aspetto organizzativo del primo ciclo di istruzione. Sembra di assistere ad un intervento di lifting con un po’ di botulino, piuttosto che ad un’operazione di modifica dei connotati della scuola.

Rimane ferma la suddivisione in scuola primaria e secondaria di 1° grado, agganciate l’una all’altra da una ‘passerella’ legislativa che stenta a trovare un corrispettivo nella scuola reale. Sostanzialmente non viene messo in discussione l’assetto del sistema scuola che era stato scardinato e ridisegnato dalla legge 30/2000 (riforma Berlinguer), almeno per quanto riguardava il primo ciclo di istruzione rinominato “scuola di base”, della durata di sette anni. Spariva così la ex scuola media, ventre molle del sistema scolastico italiano, che con la riforma Moratti è stata ripristinata e che le ‘Indicazioni’ di Fioroni hanno a loro volta riempito di contenuti e competenze. Forse non ci si è interrogati a sufficienza sulla significatività di un segmento scolastico che ha perso via via la sua identità e la sua finalità originaria. Cambia l’assetto organizzativo (non poi di molto), rimangono inalterati quello ordinamentale e quello didattico. (Rispetto al piano metodologico qualche tentativo di continuità tra scuola primaria e secondaria di 1° grado si trova nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2007).

E’ giunto il momento di ridare un significato al segmento ex scuola media, cancellandolo come tale per trovargli una collocazione adeguata all’interno di un primo ciclo di istruzione unitario ed articolato al suo interno senza più imbattersi nella cesura secca tra primaria e secondaria di 1° grado (poi: perché secondaria?). In Spagna si sta andando in tale direzione: l’istruzione primaria prevede 6 anni scolastici (6 – 12 anni) suddivisi in tre cicli di due anni ciascuno. La Riforma Moratti aveva disegnato anch’essa una struttura 1 + 2 + 2 per la primaria e 2 + 1 per la secondaria di 1° grado, mantenendo però distinti i due segmenti di scuola. Ora, il primo ciclo di istruzione, in base alle caratteristiche cognitive ed evolutive degli alunni, potrebbe essere articolato in cicli di 3 + 3 + 2, appartenenti ad un unico segmento scolastico.

Ma i desideri non mutano di per sé la realtà e non è più tempo di attendere che tutto venga cambiato dallo Stato per poter modificare la realtà scolastica. Ecco allora alcuni passi che si possono compiere stante l’assetto attuale, ed alcuni che, invece, dovrebbero essere fatti con interventi legislativi.

- Occorre una seria e ponderata riflessione a partire dalla buone pratiche presenti nella scuola reale per costruire un “filo rosso” che unifichi il primo ciclo di istruzione. Evidenziare i percorsi curricolari verticali pensati alla luce di obiettivi unitari che si declinano in gradienti di sviluppo cognitivo ed evolutivo degli alunni; (monitoraggio degli Istituti Comprensivi da parte dell’INVALSI e dell’ANSAS).

- Sperimentare seriamente le ‘Indicazioni’ del 2007 per individuare elementi di continuità ed omogeneità tra primaria e secondaria di 1° grado e gli aggiustamenti da apportare perché ci sia sviluppo armonico e corretto del divenire culturale ed educativo degli alunni.

- Portare alla luce, dando loro uno spessore culturale e pedagogico trasferibile, metodologie e didattica che costituiscono il tessuto.