La fatica del governare/1.
Il labirinto normativo

 Tuttoscuola, 15 febbraio 2009

Doveva toccare proprio a un avvocato (amministrativista) come Mariastella Gelmini di trovarsi al centro di una battaglia che è tutta politica ma viene combattuta sempre di più sul piano del contenzioso giuridico e giurisdizionale, e sempre meno con le armi tradizionali della politica: il dibattito nelle sedi istituzionali, l'iniziativa parlamentare, la polemica, anche dura, attraverso la carta stampata, non attraverso la carta bollata.

E' significativo che gli atti più importanti compiuti dall'attuale ministro dell'istruzione sul terreno delle riforme di ordinamento (i regolamenti attuativi della legge n. 133/2008) vengano invece impugnati da chi non è d'accordo con ricorsi al TAR e ad altre magistrature, fino alla Corte Costituzionale.

Ed è altrettanto significativo che a questa conversione della polemica politica in disputa giuridica partecipino, sul terreno sociale, anche la Cgil (Confederazione) con le azioni giudiziarie intentate contro le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo sulla contrattazione, e il suo sindacato di categoria, la Flc-Cgil, con l'impugnazione della circolare sulle iscrizioni, volta in realtà a bloccare l'attuazione delle riforme Gelmini nel primo ciclo.

Il rischio è che tra ricorsi, controricorsi, sospensive, stop and go dell'azione amministrativa, la scuola italiana si perda in un labirinto di indicazioni contraddittorie, e che aumentino la confusione e il disordine (l'entropia, dicono i fisici, ma ora anche i sociologi) all'interno del sistema, proprio in un momento in cui servirebbero più chiarezza e maggiore semplicità.