Ancora sul di Reginaldo Palermo, Pavone Risorse 18.2.2009 Più di un mese fa segnalavo in questa stessa rubrica un passaggio della bozza di Regolamento sulla scuola del primo ciclo che considero particolarmente significativo: “Le classi a tempo pieno sono attivate a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi” . Scrivevo (40 giorni fa) che mi stupiva il silenzio generalizzato su una questione del genere. In tutto questo periodo non ho letto nulla di nulla sull’argomento. Ho anche partecipato a qualche incontro “dal vivo”: niente. Sembra quasi che ci sia paura di confrontarsi sulla questione. Forse si preferisce crogiolarsi nella protesta (che, facendo leva sul malcontento generale, finisce in qualche modo per pagare) senza rendersi conto che la situazione che si sta creando va assolutamente gestita e governata. In assenza di iniziative (non solo di protesta) concrete anche i modesti spazi di negoziazione che ancora esistono rimarranno del tutto inutilizzati. Ma intanto - è bene saperlo - le procedure per la definizione degli organici continuano il proprio percorso. A quanto se ne sa stanno già circolando le prime bozze del decreto che definisce le modalità per il calcolo degli organici della secondaria di primo grado (sembra quasi certo che in classe seconda l’orario curricolare di lingua italiana sarà coperto per 9 ore da un docente e per il resto da altri due insegnanti). E, molto probabilmente, anche per la scuola primaria il Ministero si sta già attrezzando per individuare un “algoritmo” che possa consentire di raggiungere gli obiettivi previsti dall’articolo 64 della legge 133/08. L’Usr del Lazio, d’altronde, già nei giorni scorsi aveva provato a fare qualche “prova tecnica” che - se confermata - comporterebbe tagli oscillanti fra il 10 e il 15%, concentrati soprattutto nelle scuole dove sono più diffusi i moduli. E, mentre si sta preparando tutto questo, c’è ancora chi pensa che le previsioni della legge 133 si possano contrastare con modelli di iscrizione alternativi o con note indirizzate ai dirigenti scolastici con le quali le famiglie chiedono il mantenimento delle compresenze anche sulle classi successive alla prima. Senza contare che ormai i tempi stanno ormai scadendo. Nei primi giorni di marzo le bozze dei decreti sugli organici diventeranno ufficiali, esattamente negli stessi giorni in cui i “movimenti” saranno pronti a consegnare agli uffici scolastici regionali e a quelli provinciali i moduli “alternativi”. |