La crisi del PD/1. da TuttoscuolaNews, N. 381, 23 febbraio 2009 Le dimissioni del segretario del PD, Walter Veltroni, segnano inevitabilmente anche la crisi del governo ombra da lui stesso creato e presieduto. Il successore pro tempore di Veltroni (fino al congresso di ottobre, poi si vedrà), il suo vice Dario Franceschini, lo ha detto chiaramente: guiderà il partito da solo, sciogliendo il Coordinamento politico e il governo ombra. Ma non è pensabile che egli possa occuparsi in prima persona di tutto, dalla politica estera a quella economica a quella scolastica (oltre che delle complicate vicende interne del PD). Riguardo alla scuola, la Garavaglia, da quando ha assunto l'incarico di ministro ombra, ha comunque costituito un punto di riferimento. Continuerà ad esserlo? Oppure succederà che tutti, a partire dai parlamentari, si sentiranno liberi di prendere posizioni personali, col rischio di accrescere la confusione sotto il cielo del PD e di avere un'opposizione alla deriva? Va ricordato che la scelta di Maria Pia Garavaglia, di antica scuola DC, come ministro ombra dell'istruzione aveva suscitato perplessità e malumori nella componente del PD di estrazione DS, e in numerosi casi i parlamentari di ascendenza diessina hanno giocato d'anticipo rispetto al ministro ombra, prendendo posizione su temi politicamente delicati, sui quali si sapeva che la Garavaglia avrebbe preferito tenere una linea meno rigida. Che succederà ora? Potrebbe accadere che l'asse della politica scolastica (e non) del PD di Franceschini si sposti su una linea più antigovernativa, meno disposta al dialogo, anche in vista delle prossime competizioni elettorali. |