Dopo la denuncia di Repubblica e le proteste di presidi
e sindacati
Corsi di recupero senza soldi Per i 55 milioni extra bisognerà aspettare i trasferimenti dal Tesoro Salvo Intravaia, la Repubblica 2.2.2009 Dopo la denuncia di Repubblica, sui corsi di recupero il ministero dell'Istruzione corre ai ripari: spiega ai presidi che "i soldi arriveranno". Con una circolare pubblicata questa mattina, viale Trastevere comunica alle scuole quali fondi sarà possibile utilizzare per i corsi destinati ai ragazzi che dopo il primo quadrimestre riporteranno insufficienze in una o più discipline. La circolare arriva in extremis visto che il quadrimestre si è chiuso lo scorso 31 gennaio e le scuole, dopo avere svolto gli scrutini, avranno il compito di organizzare i corsi di recupero per tutti gli studenti insufficienti. Ma almeno la protesta di presidi e sindacati ha sortito qualche effetto. La circolare di oggi dà alle scuole le indicazioni operative per organizzare i corsi di recupero comunicando le risorse che sarà possibile utilizzare. "In sintesi - scrive il direttore generale Mario Dutto - per il corrente anno scolastico 2008/2009 le scuole possono avvalersi di: fondi residui relativi alle risorse finanziarie assegnate alle istituzioni scolastiche nell'anno decorso"; gli 800 euro a docente assegnati alle scuole superiori attraverso il "fondo di istituto"; i "fondi per il miglioramento dell'offerta formativa" e "risorse finanziarie aggiuntive, pari a 55 milioni di euro, in corso di trasferimento a questo ministero da parte del ministero dell'Economia e finanze, che saranno quanto prima erogati alle singole istituzioni scolastiche". In pratica, il ministero comunica alle scuole che sono già in possesso dei soldi per organizzare i corsi di recupero. E riguardo ai 55 milioni extra occorrerà aspettare i trasferimenti dei fondi da via XX settembre. La Flc Cgil, anche dopo la circolare ministeriale, denuncia che i fondi sono "assolutamente insufficienti e che i corsi partono al buio". "Siamo al caos più totale", dichiara Mimmo Pantaleo che rilancia: "L'anno scorso con un finanziamento per i soli corsi di recupero l'ex ministro Giuseppe Fioroni stanziò 85 milioni che diventeranno 55 quest'anno". "In relazione poi ai soldi del Fondo d'istituto non tutte le scuole - continua il leader della Flc Cgil - hanno disponibilità perché il ministero ha tagliato il budget e con quelle risorse le scuole devono pagare visite fiscali e supplenze". Nei giorni scorsi, in vista dei corsi di almeno 15 ore che le scuole devono obbligatoriamente organizzare tra febbraio e marzo, i dirigenti scolastici di Milano hanno chiesto lumi sulla consistenza dei fondi a disposizione al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale (l'ex provveditorato agli studi), Antonio Lupacchino, il quale ha ammesso di non essere a conoscenza del finanziamento relativo all'anno scolastico 2008/2009. "Al momento - ha risposto ai presidi - non c'è nessuna certezza". E ha aggiunto un consiglio: "Una soluzione ragionevole e già adottata in molte scuole è fare i corsi al mattino, sospendendo per una settimana l'attività didattica. In questo modo i presidi non hanno da pagare ore di straordinario agli insegnanti". Ma la protesta dei presidi milanesi alla quale si sono associati i colleghi siciliani è stata soltanto l'ultima in ordine di tempo. Qualche giorno prima, i segretari (i Direttori dei servizi amministrativi) delle scuole della provincia di Piacenza avevano denunciato "la gravissima situazione finanziaria ed economica in cui versano gli istituti della provincia". Il tutto, mentre i sindacati facevano pervenire al ministero dell'Istruzione le lamentele dei dirigenti scolastici di tutto il Paese invitando l'amministrazione a comunicare alle scuole su quali fondi è possibile contare per organizzare i corsi. Con la Flc Cgil che anche per questa ragione ha indetto per il prossimo 12 febbraio un sit-in di protesta davanti alla sede del ministero. I capi d'istituto, senza sapere quanto potranno spendere per pagare i docenti a 50 euro l'ora, devono trovare la soluzione a parecchi quesiti. Quanti corsi di recupero sarà possibile attivare? Per quali materie e per quante ore? E ancora: con quali risorse si dovranno eventualmente pagare i docenti esterni, se i professori della stessa scuola non vorranno svolgere i corsi di recupero pomeridiani? La norma prescrive corsi di almeno 15 ore, ma la realtà sarà probabilmente un'altra, basta fare due conti. L'anno scorso le scuole hanno sfruttato complessivamente un finanziamento di 240 milioni (tra Fondo d'istituto e finanziamento ad hoc) di euro.
Dodici mesi fa,
gli studenti che riportarono insufficienze dopo il primo
quadrimestre furono due milioni, per un totale di otto milioni di
insufficienze: quattro a testa. Per organizzare corsi di recupero di
15 ore indirizzati a gruppi di 15 ragazzi servirebbero 400 milioni
di euro. Ma non basta: occorre pensare anche ai corsi da svolgere in
estate. I tecnici del ministero riguardo all'esperienza dello scorso
anno parlano di "esiti complessivamente soddisfacenti nonostante le
indubbie difficoltà di ordine didattico e organizzativo". Per questa
ragione consigliano alle scuole forme alternative di recupero, come
lo "sportello didattico". Anche perché rivolgersi ai prof privati
può costare alle famiglie dai 15 ai 50 euro l'ora.
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