Pi greco
di Giuliano Corà,
Pavone Risorse
1.2.2009
Da millenni i
matematici si arrovellano per giungere a stabilirne il valore
definitivo, e pare che non ci si arriverà mai. Nel frattempo, però,
un’altra formula è stata definita, forse ancor più importante,
almeno per la nostra vita quotidiana: quella del TAX, Tasso
Accettabile di Xenofobia, a delizia di quanti – e nei secoli sono
stati molti, come sappiamo: meglio non far nomi, se no si rischia
una denuncia – accanitamente l’hanno cercato. In altre parole.
Qual è il tasso accettabile di stranieri in una comunità ‘bianca’
perché essi non ne inquinino l’identità? Zero, come appunto parecchi
hanno pensato in passato, agendo di conseguenza? Pare che a Vicenza,
dopo notti insonni di calcoli furibondi, ci siano arrivati.
L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Avv. Alessandra Moretti,
Vicesindaco della Giunta di Centrosinistra guidata da Achille
Variati, ha diramato in questi giorni alla stampa la sua scoperta:
il TAX è del 30%.
Vale a dire che nelle Prime Elementari del prossimo anno non sarà
ammesso, per ciascuna classe, più del trenta per cento di stranieri.
Gli ambienti intellettuali hanno plaudito entusiasti a questa nuova
tappa del progresso scientifico. Anche quelli politici, anche se
qualcuno – chiaramente un maligno – ha fatto notare che quando, nel
2007, la Lega propose lo stesso provvedimento nel Comune di Chiarano
(TV), i rappresentanti del PD si alzarono indignati uscendo
dall’aula.
Sì, ma non c’è confronto: questo “è chiaramente un provvedimento
pensato a tutela dei bambini” ha spiegato l’Assessore.
“Puntiamo a favorire l’integrazione”.
E il dirigente scolastico provinciale Carmela Palumbo chiarisce:
“[Quella della Lega] era un’idea di contenuto politico. (…) Noi
puntiamo ad un’idea nuova di scuola”.
Ah ecco, era la “idea nuova” che ci era sfuggita: bastava solo
pensarci un attimo, che diamine.
Poscritto
Per chi non la conoscesse o si fosse distratto, l’Assessore Moretti
è quello che a Natale ha ‘regalato’ un milione 476mila € (in tre
anni, per carità) a nove scuole paritarie nel territorio comunale,
nonostante le proteste di molti genitori delle scuole materne
comunali, che intanto devono versare ‘sottobanco’ contributi per
l’acquisto di materiale scolastico. Comunque tranquilli: è una “idea
nuova di scuola”, che vi credevate?