Ribaltata la sentenza di primo grado in cui tutti furono assolti
Questa volta, solo uno degli imputati non è stato condannato

Cinque condanne in appello a Campobasso
per il crollo della scuola di San Giuliano

Sei anni e 10 mesi al progettista e al funzionario comunale responsabile della pratica
Cinque anni agli imprenditori che ristrutturarono l'edificio, 2 e 11 mesi al sindaco

 la Repubblica 25.2.2009

CAMPOBASSO - Cinque condanne al processo d'appello per il crollo della scuola "Jovine" di San Giuliano di Puglia (Campobasso) - avvenuto il 31 ottobre 2002 durante il terremoto che colpì la zona e nel quale morirono 27 bambini e una maestra. Gli imputati erano sei: accusati di omicidio, disastro e lesioni colposi, concorso in falso ideologico. In primo grado, nel luglio 2007, furono tutti assolti perchè il fatto non sussiste. La nuova sentenza ha praticamente assolto il terremoto: la scuola (l'unico edificio crollato in tutto il Molise quel giorno) venne giù seppellendo la scolaresca perché l'edificio era stato ristrutturato e sopraelevato in maniera del tutto sbagliata.

Giuseppe La Serra, progettista e direttore dei lavori, e Mario Marinaro, dipendente comunale responsabile della pratica per la sopraelevazione dell'edificio sono stati condannati a 6 anni e 10 mesi; cinque anni di reclusione per gli imprenditori Carmine Abiuso e Giovanni Martino; 2 anni e 11 mesi di reclusione per l'ex sindaco di S.Giuliano, Antonio Borrelli che perse la figlia nella tragedia e che non sconterà la pena perché coperta dall'indulto. Assolto Giuseppe Uliano, titolare dell'impresa appaltatrice del primo lotto della scuola. Tutti hanno ricevuto anche pene pecuniarie accessorie. Il procuratore generale Claudio Di Ruzza aveva chiesto pene tra i tre e i sette anni. L'inmpianto accusatorio, dunque, è stato sostanzialmente accettato dalla Corte. La sentenza è stata accolta da un applauso dei parenti dei bambini morti presenti in aula.