Corsi di recupero: 4 mesi in 4 giorni?! di Vincenzo Pascuzzi, ReteScuole 22.2.2009 L’OM 92/2007 di Fioroni è ancora formalmente in vigore e obbliga, o obbligherebbe, le scuole superiori a organizzare i corsi di recupero, ciascuno di almeno 15 ore. Le scuole vorrebbero adempiere ma non hanno i soldi, il ministero non glieli ha dati e non glieli dà. Però lo stesso MIUR ha emesso la circolare n. 12 del 2.2.2009 in cui, tra l’altro, promette che darà (in futuro) alle scuole 55 mln di euro. Vuol dire 12 euro per debitore e per debito. Ciò con riferimento a una recente stima giornalistica (forse ottimistica e relativa ai soli scrutini del 1° quadrimestre) di 1,5 milioni di alunni debitori con una media di 3 debiti ciascuno pari cioè a 4,5 milioni di debiti totali. Pertanto le scuole, confortate e indotte anche dagli altri pilateschi contenuti della circolare citata, si stanno orientando numerose verso la c.d. “sospensione didattica”. Questa consiste appunto nella sospensione dell’avanzamento dei programmi per una o due settimane. In questa, o in queste settimane, viene effettuato il recupero che, visto la brevità dei tempi, non può essere sostanziale ma solo formale, nominale e perciò fasullo. Chiunque capisce che un quadrimestre, 4 mesi di lezioni di una qualsiasi materia non possono seriamente essere recuperati in una settimana, cioè in 3 o 4 ore o giorni di lezione, e nemmeno in due settimane. Se così fosse, gli alunni bravi, o anche solo bravini, potrebbero pretendere di condensare l’anno scolastico in un solo mese o poco più! E’ anche vero che nel 2007, l’allora ministro Fioroni individuò - giustamente - nei debiti scolastici non saldati uno dei problemi più gravi ed annosi della scuola italiana e pensò – peccando di ingenuità e sbagliando - di poterlo risolvere in solitudine, dall’alto e d’autorità, in un solo anno, con corsetti di 15 ore e con finanziamenti insufficienti. I risultati furono – a mio giudizio – del tutto negativi: i bocciati passarono dal 14% al 16%, nel solo primo anno dal 19% al 22%, sicuramente aumentò la dispersione, ecc. In particolare, il dato drammatico e allarmante è che 1 alunno su 4 di quelli che si iscrivono per la prima volta (cioè non ripetenti) alla scuola superione viene bocciato! Qualcosa non funziona! Ora però, l’attuale ministro Gelmini è impegnatissimo ad attuare quella che viene indicata per semplicità come sua “riforma” ma che tale non è, consistendo in una drastica e forsennata riduzione di costi a prescindere dai risultati e dagli obiettivi. Infatti non ci sono obiettivi tecnici enunciati e motivati in qualche modo. Nessuna analisi del rapporto costi/benefici. Ad esempio, mentre alcune aziende commerciali, a volte per vendere, propongono: “prendi 3 e paghi 2”, qui siamo a una specie di: “paghi 3 (invece di 4) ma prendi 2 oppure 1”. Da qui il disinteresse sostanziale sul problema debiti e nei confronti dell’OM 92. Non ha torto chi dice che stanno smantellando la scuola pubblica. |