Il 2010
sarà l'anno della riforma delle superiori, La Gelmini va alla sfida dei licei Dopo il Cds, anche il parlamento pronto a chiedere modifiche ItaliaOggi 29.12.2009 È probabile che il nuovo anno porterà in regalo una promozione alla Gelmini, quella del Consiglio di stato. Che solo due settimane fa aveva bocciato la riforma delle superiori, chiedendo all'Istruzione alcune correzioni (per esempio l'abolizione della partenza dal 2010 delle novità per entrambe le prime due classi) e molte spiegazioni (non ultima, sul presunto eccesso di delega del decreto rispetto a quanto previsto dalla legge). Rilievi che dovrebbero essere stati superati dai vertici del dicastero di viale Trastevere, con una memoria di natura interpretativa inviata ai magistrati di Palazzo Spada nei giorni scorsi. In base alla quale pare proprio che questa volta, stando agli umori che si respirano, i magistrati, probabilmente con un diverso relatore, possano dare l'ok. Una e di sostanza, invece, la modifica attesa: la partenza dal 2010 delle novità di orari, programmi e classi solo per la prima classe. La modifica è fortemente caldeggiata dai sindacati, ma anche dal parlamento, che alla ripresa dei lavori dovrebbe licenziare il relativo parere. La proposta messa a punto dalla presidente della VII commissione della camera, Valentina Aprea, formalmente favorevole, è ricca di richieste di correzioni. Quella della partenza per la sola prima classe in testa a tutte, ma anche una diversa formulazione dei programmi e dei titoli in uscita, per esempio per gli istituti tecnici. Il diverso decollo della riforma, il nodo più spinoso, per essere recepito dalla Gelmini deve ancora acquisire il sì definitivo, quello del ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Che finora ha sempre mantenuto il punto: nessun problema a far partire solo le prime classi, ma l'Istruzione deve dire su quale fronte agirà per realizzare i risparmi mancanti. Già, perché la riforma della scuola è finalizzata al un rigido risparmio di spesa: 7.8 miliardi di euro di minori spese in tre anni, ovvero entro il 2012, pari a 132 mila posti in meno negli organici di insegnanti e Ata. E la partenza di prime e seconde assieme rispondeva già alla necessità di recuperare il mancato avvio dei nuovi licei da quest'anno. Ora il caso si ripresenta. Per essere risolto, i tempi stringono. E non è l'unico problema in cerca di soluzione perché il 2010 sia l'anno della riforma delle superiori. Il Cnpi, il parlamentino della scuola, in un primo documento di valutazione sulla riforma delle classi di concorso (strettamente legata a quella delle superiori), ha scritto: «Un semplice esame del succedersi delle fasi organizzative e delle relative scansioni temporali (iscrizioni degli alunni, quattro distinti passaggi per la definizione degli organici, mobilità permanente e annuale, contratti a tempo determinato, ecc.) mostra come per il prossimo anno scolastico non sarà possibile garantire il regolare inizio». Tanto che il Cnpi consiglia di differire al 2011-2012 l'applicazione delle nuove classi. |