Competenze matematiche.
Occorre ripartire dalla scuola primaria

da TuttoscuolaNews N. 419, 7 dicembre 2009

Tre interessanti rilevazioni hanno fotografato recentemente in modo oggettivo la situazione dei nostri ragazzi della fascia dell’obbligo relativamente alle loro competenze di base e , in particolare, ai loro livelli di apprendimento in matematica.

Si tratta in primo luogo della prova scritta nazionale del giugno scorso, predisposta dall’Invalsi e di cui l’Istituto di Frascati ha anticipato nei mesi scorsi i dati campionari. Mediamente i nostri ragazzi hanno superato positivamente i test delle prove per una percentuale di poco superiore al 60%.

Lo stesso Invalsi ha recentemente reso noti inoltre i dati campionari della rilevazione effettuata nel maggio scorso nella scuola primaria (classi seconde e quinte), da cui è emersa mediamente una situazione di sufficienti apprendimenti in matematica intorno al 60%.

Da quei dati, insomma, risulta che sei ragazzi su dieci in matematica se la cavano. Ma gli altri?

Nei nuovi obiettivi di Lisbona spostati ora al 2020, tutti i Paesi dell’Unione sono impegnati a ridurre almeno al 15% la percentuale di 15enni con scarse competenze in matematica (livello 1 o meno dell’Ocse Pisa).

Dai dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Commissione risulta una situazione complessiva non soddisfacente in molti Paesi, tanto che la media dell’Unione per ragazzi con scarse competenze è attualmente attestata di poco sopra il 24%, con tre soli Paesi (Finlandia, Olanda e Danimarca) che hanno già raggiunto e superato l’obiettivo fissato del 10%.

E l’Italia? Con il 32,8%, cioè con quasi 17 punti lontano dall’obiettivo fissato, è messa piuttosto male ed è seguita soltanto da Bulgaria e Romania. Il vuoto da colmare è tanto e richiede quasi una rifondazione della disciplina. Per recuperare questo gap occorre investire soprattutto nella competenza professionale dei docenti, in particolare di quelli della scuola primaria.