mozione dell’assemblea sindacale in orario di lavoro del personale
docente e non docente Venezia, 21.12.2009
Al M.I.U.R All’U.S.R. per il Veneto, Venezia Alle Organizzazione Sindacali provinciali e nazionali del comparto scuola, loro sedi Agli studenti e ai genitori del L.A.S. ed I.S.A. di Venezia Agli organi di stampa
Oggetto: mozione dell’assemblea sindacale in orario di lavoro del personale docente e non docente dell’I.S.A. e del L.A.S. di Venezia
L’assemblea sindacale del personale docente e A.t.a. dell’Istituto Statale d’Arte e del Liceo Artistico di Venezia, riunita su indizione congiunta delle relative R.S.U., e tenutasi in data 21 dicembre 2009 presso l’aula magna della sede dei Carmini a Venezia dell’I.S.A., per discutere dei nuovi ordinamenti per i Licei, previsti dall’art. 64 della legge 133/2008, e del loro impatto sull’istruzione artistica con l’avvio dall’anno scolastico 2010-‘11
DENUNCIA lo snaturamento dell’istruzione artistica per:
la sparizione di alcune discipline; la difficile confluenza, prevista dallo schema di Regolamento per i nuovi licei, delle sezioni delle arti applicate dell’attuale Istituto d’Arte nel Liceo Artistico; l’accorpamento in un unico indirizzo - Arti Figurative – della Pittura e della Scultura che dovranno condividere appena 5 ore di attività laboratoriali; l’istituzione in un non ben precisato indirizzo AUDIOVISIVO MULTIMEDIA SCENOGRAFIA, quando già ora si usano trasversalmente le nuove tecnologie in tutti i settori artistici; la multimedialità quindi è un mezzo e non richiede un apposito corso di studi; la non istituzione invece di un indirizzo sui Beni Culturali (presente in tutte le sperimentazioni avviate in questi decenni).
DENUNCIA che lo Schema di Regolamento prevede l’avvio, dal prossimo anno scolastico, addirittura non solo dalle prime classi, ma dalle prime e seconde, mettendo in discussione il patto formativo stabilito dagli allievi, e relative famiglie, delle attuali classi prime e il loro diritto a proseguire nel curricolo scelto senza stravolgimenti imposti dall’alto.
RILEVA che lo Schema di Regolamento ha raccolto il parere negativo della Conferenza Unificata Stato – Regioni e del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.
RILEVA
RACCOGLIE l’imbarazzo dei colleghi ed operatori che stanno curando l’orientamento con gli allievi delle attuali terze medie, in ordine all’incertezza sul futuro del liceo artistico, e ritiene che lo slittamento delle pre-iscrizioni di certo non servirà a fugare tali incertezze.
RILEVA che dopo la pubblicazione sulla G.U. del Regolamento con i nuovi ordinamenti, alle singole istituzioni scolastiche e ai relativi organi collegiali, spetteranno notevoli incombenze per l’adeguamento/aggiornamento dei Piani dell’Offerta Formativa, tutte operazioni che richiedono tempi e riflessioni adeguati; così come una corretta informazione alle famiglie richiede tempi e riflessioni adeguate; e tempi adeguati richiede l’Amministrazione centrale e periferica in ordine alla definizione degli organici, sconvolti per nuovi ordinamenti applicati in tutta fretta.
DENUNCIA il vero e proprio terremoto occupazionale provocato da una manovra in realtà tesa al taglio di ore, materie ed organici; ci saranno docenti di ruolo, soprattutto delle materie d’indirizzo e quindi difficilmente ricollocabili in altri tipi di scuole, da riconvertire ad altri incarichi perché andranno in esubero; ci saranno docenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari precari che perderanno il proprio posto di lavoro, e questo sarà un dramma occupazionale e umano, ma anche professionale, con la dispersione di un patrimonio di conoscenze esperienze ed abilità, acquisite in anni ed anni di insegnamento e di lavoro con contratto a tempo determinato.
CHIEDE che almeno siano interessate esclusivamente le classi prime all’attuazione dei nuovi ordinamenti, e che comunque sia differita all’anno scolastico 2011– ’12.
CHIEDE alle Organizzazione Sindacali iniziative di lotta forti, alla ripresa delle lezioni nel mese di gennaio, anche in prossimità degli scrutini del primo quadrimestre; iniziative di protesta volte almeno a spostare l’attuazione dei nuovi ordinamenti e imporre una discussione nel Paese per una riforma condivisa, e non all’insegna dei tagli e della riduzione di spesa per la scuola.
Approvato all’unanimità
Venezia, lì 21 dicembre 2009 |