43° Rapporto Censis/4. da Tuttoscuola, 4.12.2009 La presentazione del rapporto annuale Censis è stata anche l'occasione per scoprire anche alcuni aspetti "di nicchia" per quello che attiene la scuola in Italia. Un segmento di indagine ha riguardato l'opinione dei capi d'istituto delle scuole superiori italiane sull'alternanza scuola-lavoro: per il 53,2% dei dirigenti aver fatto una piccola esperienza lavorativa durante il percorso di studi aumenta, alla fine delle superiori, le possibilità occupazionali dei diplomati. Non solo, queste iniziative aiutano a contrastare la dispersione e motivano i ragazzi. In particolare, il 71,2% dei presidi sottolinea che il ricorso all'alternanza scuola-lavoro permette agli studenti di avere una migliore conoscenza del mondo del lavoro, il 55,9% pensa che consenta di offrire un curriculum di studio più adeguato alle esigenze delle imprese, il 53,2% ritiene che aumenti le opportunità occupazionali dei diplomati. Positiva è anche la ricaduta che l'attivazione di questa opzione ha sull'ambiente scolastico: per il 52,9% dei presidi l'introduzione dell'alternanza influenza i livelli motivazionali, contrastando i fenomeni di dispersione, e per il 51,0% funge da stimolo ad una continua innovazione della didattica. Le iniziative di contatto con le imprese, poi, secondo oltre un terzo dei presidi, aumentano l'attrattività di un istituto (33,9%), mentre un altro 30,6% ne evidenzia l'influenza positiva sul livello di aggiornamento e specializzazione dell'intero corpo docente.
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