La certificazione delle competenze da Tuttoscuola, 15 aprile 2009 La certificazione delle competenze, uno dei tormentoni del nostro sistema nazionale di istruzione, già prevista per le scuole del primo ciclo dalla rifoma Moratti e ribadita dalla riforma Gelmini con la legge 169/2008, non vedrà la luce, con tutta probabilità, nemmeno in questo anno scolastico. Il decreto legislativo 59/2004 (Moratti) aveva previsto (e ancora prevede) la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione. Ne fu tentata una prima libera applicazione con il portfolio delle competenze, ma non si andò oltre. Negli ultimi due anni ne è stata proposta alle scuole la sperimentazione (Fioroni) in attesa di compiere un passo in avanti verso la sua piena applicazione, ma la legislatura è finita presto. La legge 169/2008 (Gelmini) ha rincarato la dose, prevedendo che, al termine della scuola primaria e del primo ciclo, la certificazione delle competenze sia espressa con voto in decimi. Teoricamente da quest'anno, dopo la sperimentazione Fioroni e l'integrazione Gelmini, la certificazione delle competenze, voluta dalla Moratti, dovrebbe finalmente andare in porto. Lo schema di regolamento sulla valutazione, varato il 13 marzo dal Consiglio dei ministri, si spende in questo senso, ma inserisce due elementi che rendono impossibile l'immediata applicazione della norma in questione. L'articolo 8 dello schema prevede che la certificazione tenga conto delle indicazioni espresse dall’Invalsi (indicazioni che, a quanto ci risulta, non ci sono ancora). Inoltre, l'articolo 14 prevede che con proprio decreto il ministro definisca il modello di certificazione secondo quanto previsto dall'art. 10 del Regolamento dell'autonomia scolastica. Modello ministeriale che non ci risulta sia stato approntato. Si può, quindi, dedurre che anche per quest'anno la certificazione delle competenze dovrà attendere e, addirittura, se il Miur non si esprimerà presto in merito, non sarà nemmeno obbligatorio, per le scuole, approntarla in forma libera. E, forse, è meglio così, perché, prima di passare all'applicazione definitiva, occorrerà rispondere preliminarmente a questa semplice domanda: ma cosa sono le competenze? Troppe scuole di pensiero hanno una propria definizione delle competenze, ma spetta al Miur fare doverosamente scelta. |