Abilitazione nazionale per i prof universitari. da Tuttoscuola, 4 aprile 2009 In futuro gli aspiranti professori universitari dovranno prima dimostrare di possedere la qualificazione necessaria per occupare una cattedra, e poi essere scelti da un ateneo. E' questa la prospettiva che si apre alla luce delle ampie convergenze registratesi negli ultimi giorni su una prima bozza di disegno di legge di riforma della governance e dei concorsi universitari che il ministro Gelmini intenderebbe presentare nelle prossime settimane. Sulla proposta di cambiare i concorsi, che attualmente sono banditi dalle singole sedi universitarie, convengono sia la CRUI (Conferenza dei Rettori), con il suo presidente Enrico Decleva, sia il responsabile Educazione del PD, l'ex ministro Fioroni. E' quindi molto probabile che venga superato l'attuale sistema, che ha finito per privilegiare i candidati interni in modo pressoché esclusivo, e che la procedura dei concorsi si sdoppi in due livelli: prima una prova nazionale di abilitazione scientifica a numero aperto, e successivamente la "chiamata" da parte di una università, che sceglierà nell'elenco degli abilitati. Per quanto riguarda l'abilitazione l'università adotterebbe la procedura un tempo impiegata per gli aspiranti insegnanti delle scuole secondarie: un esame ad hoc, con il quale si doveva dimostrare di possedere le competenze per insegnare determinate materie, a prescindere dall'assegnazione di una cattedra. Operazione che, nel caso della scuola, era poi seguita da un concorso pressoché identico alla prova di abilitazione, e dalla scelta della sede da parte del vincitore. Per l'università invece, se sarà varato il nuovo sistema, saranno le singole sedi a scegliere tra gli abilitati, e non questi tra le sedi. Si concilierebbero così l'esigenza del vaglio scientifico delle competenze con quella dell'autonomia delle sedi. Uno schema che in qualche misura non potrà, a nostro avviso, e con gli adattamenti necessari, essere ignorato anche per quanto riguarda la scuola. Per la quale, dopo le numerose contestazioni alla proposta Israel, tutto sembra essere tornato in alto mare... |