Riforma dei tecnici, orari, materie - 3
Claudio Cereda, ScuolaOggi
16.4.2009
Dopo averne discusso un po’ in
generale proviamo ora ad entrare nel merito concreto della
applicazione, parliamo cioè di ore e di materie.
Le cose di cui si sa,
ma …resta da chiarire
Il regolamento, come già fu per la
riforma Moratti si concreta in tre allegati che si conoscono solo in
parte.
L’allegato A corrisponde al
Profilo Educativo Culturale e Professionale (PECUP). Si tratta di
cose importanti per costruire l’identità della scuola ma che
corrispondono bene o male a principi su cui c’è poco da discutere e
si tratta di appropriarsene sul piano culturale.
Segnalo in particolare il paragrafo dedicato agli strumenti
organizzativi e metodologici: in una cartella vengono condensati
principi, metodi ed obiettivi.
Tutto l’allegato A dovrà essere assimilato nella cultura di sfondo
degli Istituti Tecnici e diventare il retropensiero dei POF. E’
importante sottolinearlo perché decenni di mancate riforme hanno
permeato le scuole superiori di una cultura che tende a ignorare
questi aspetti: che cittadino vogliamo? Che perito vogliamo?
Attraverso quali metodologie operiamo?
Gli allegati B e C definiscono
finalità e quadri orari dei diversi indirizzi. Ci sono le materie,
le ore distinte tra i due settori (economico e tecnologico) e, per
ciascuno di essi, una ulteriore suddivisione tra le ore degli
insegnamenti generali (comuni a tutti) e gli insegnamenti
obbligatori dei diversi indirizzi e sub indirizzi.
Esemplifico con un ITIS informatico (Informatica e
Telecomunicazioni) per dare un’idea della struttura.
Area comune a tutti i tecnologici in ore
settimanali per anno
Italiano 4x5anni; Inglese 3x5anni, Storia 2x5 anni, Matematica 4x2 +
3x3, Diritto ed Economia 2x2; Scienze integrate (della terra e
biologia) 2x2; Scienze Motorie e Sportive 2x5; Religione o attività
alternative 1x5
Il totale fa 660 ore nel biennio e 495 nel triennio delle 1056
complessive (32 ore per 33 settimane).
Area di indirizzo per tutti i tecnologici
(tra parentesi le ore di laboratorio)
Scienze integrate (fisica) 3(2)x2; scienze integrate (chimica)
3(2)x2; tecnologia e tecniche di rappresentazione grafica 3(2)x2;
tecnologie informatiche 3(2)x1; scienze e tecnologie applicate 3x1
(si tratta di una materia dal nome comune ma che cambierà a seconda
delle materie di indirizzo del triennio; una sorta di orientamento
alla specializzazione da svolgere in seconda e che potrà determinare
una precanalizzazione e una diversificazione della offerta per gli
ITIS con indirizzi diversi).
Discipline comuni nel triennio di
informatica e telecomunicazioni
Complementi di matematica 1x2; Sistemi e reti 4x3; Tecnologie e
progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazione 2x2+4x1;
Gestione progetto e organizzazione di impresa 3x1(in quinta)
Articolazione di subindirizzo
Le materie sono due: informatica e
telecomunicazioni
Gli informatici fanno Informatica 6x3 e telecomunicazioni 3x2
In telecomunicazioni si fanno Informatica 6x2 e telecomunicazioni
3x2 + 6x1
Segnalo che le tabelle con la indicazione delle ore di laboratorio
del triennio sono spesso errate e pertanto non le riporto.
Riassumendo:
1) In tutti gli Itis sparisce il
laboratorio di matematica; compare una materia nuova (scienze
integrate) articolabile in tre e qui sarà interessante vedere il
margine di autonomia; ci sono le due nuove materie annuali in prima
e seconda orientate alla informatica (patente europea!) e agli
indirizzi successivi.
2) Nel triennio c’è un rinforzo di
matematica, sparisce come nome elettronica e si osserva la presenza
di quattro discipline il cui peso cambia nei due sub indirizzi: due
materie a base teorica (informatica e telecomunicazioni), una
materia orientata al ferro (tecnologie progettazione) e una materia
ponte (sistemi).
Il totale fa le 32 ore settimanali e si precisa (con riferimento
alla riforma Moratti che prevede insegnamenti facoltativi) un 2x5 di
seconda lingua.
Confluenze
L’allegato D
contiene le tabelle di confluenza dai vecchi ai nuovi ordinamenti e
con riferimento agli informatici gli indirizzi che confluiscono sono
3: elettronica e telecomunicazioni, informatica, ragioniere
programmatore.
Su questo punto si apre un bel problema perché far confluire i
ragionieri programmatori nel tecnologico, se stiamo alle discipline
previste, dovrebbe significare trasferirne i corsi presso un ITIS,
oppure dire, ma non fare perché il perito informatico che viene
disegnato nulla ha da spartire con il ragioniere programmatore
orientato ad una cultura gestionale amministrativa.
Vedremo cosa accadrà; se si punterà cioè a definire delle mission
ben orientate (gli ITIS facciano il tecnologico, gli ITC di vario
genere (compreso il turismo) facciano amministrazione, turismo e
costruzioni) oppure se si opterà per non cambiare nulla e si
confermerà la coesistenza sotto uno stesso tetto di cose che non
hanno una mission comune (penso ad alcune sperimentazioni
biologico ambientali di alcuni ex magistrali che dovrebbero
confluire con i periti chimici, le biotecnologie e le scienze dei
materiali).
Questa delle confluenze è un’altra questione cruciale che sarebbe
opportuno non venisse lasciata nelle mani della “concorrenza tra
scuole”: per salvare le classi e le cattedre mi trasformo da un
giorno all’altro in ciò che non sono mai stato (con quali
laboratori? con quale cultura professionale?).
Le cose di cui non si
sa …
Sono quelle di cui tratta l’articolo 8
del regolamento e che è opportuno che il governo emani con un buon
anticipo; se possibile insieme alla versione definitiva del
regolamento. Ricordo che sino a dicembre 2008 si ipotizzava di
partire nel 2009/2010: missione impossibile dati i tempi ma ora
bisognerebbe evitare di trovarci a dicembre 2009 nello stesso stato
rispetto al 2010/2011.
Comma 2a: il Ministero è
delegato ad emanare un regolamento con gli OSA, materia per materia,
declinati in termini di conoscenze, competenze e abilità.
Nel regolamento per i Licei queste cose esistono già perché furono
previste nel DLGS 226/05 applicativo della riforma Moratti. Per i
tecnici la legge 40 di Fioroni che ha ripristinato l’istruzione
tecnica richiede una nuova elaborazione che, tra l’altro (per quanto
riguarda il biennio), andrà coordinata con OSA e assi culturali già
emanati ma ben poco utilizzati con riferimento al regolamento per
l’obbligo a 16 anni.
Bisognerà riempire di contenuto dei nomi, precisare le ore di
laboratorio, sciogliere alcuni nodi come quello delle Scienze
Integrate (materia unica affidata ad uno stesso docente di diverse
classi di concorso o materia unica insegnata da più docenti per le
diverse parti) e per questo prima si arriva e meglio è per la
discussione nelle scuole.
Comma 2b: nello stesso
regolamento ministeriale si dovrebbero precisare ambiti e aree in
cui le scuole possano esercitare i loro spazi di flessibilità con
insegnamenti opzionali obbligatori sulla base di un elenco
nazionale. Qui devo dire che sono preoccupato più del come che del
cosa. Le Istituzioni saranno libere e messe in grado in termini di
risorse di progettare offerte diversificate o finirà come con la
scelta del Capo Ufficio Tecnico e cioè ci diranno che possiamo fare
solo alcune cose e se siamo in grado di autofinanziarle?
Comma 3: dovranno essere
organizzate misure di accompagnamento per l’intero corpo della
scuola e varrebbe la pena di incominciare a praticare dal prossimo
anno scolastico alcune delle novità a costo zero (i dipartimenti, il
comitato tecnico scientifico).
Comma 4: decreto ministeriale
con le dotazioni organiche e le classi di concorso per le diverse
discipline di cui agli allegati B e C e per il capo ufficio tecnico.
Decreto ministeriale per la gestione della fase di andata a regime.
Se si parte solo in prima cosa fa uno studente di II bocciato
nell’anno successivo? Il che conferma la opportunità di compattare
la fase di andata a regime. Decreto ministeriale per l’insegnamento
in Inglese di una disciplina di quinta (altro terreno su cui
varrebbe la pena di iniziare a sperimentare eventualmente
incentivando i docenti di discipline tecnico scientifiche
disponibili). Decreto ministeriale con gli indicatori per la
valutazione e l’autovalutazione degli istituti riformati.
E così abbiamo finito
Ma rimane un auspicio: che al
Ministero prevalga il coraggio sulla titubanza; che la
riforma non sia gestita dalla burocrazia ministeriale che tutto
digerisce e tutto omologa; che se ci si rende conto della
necessità di qualche correzione legislativa la si faccia rapidamente
(per esempio sulla governance) senza attendere il fallimento della
riforma per mancanza di coraggio; che il Ministro Gelmini punti i
piedi, quello destro verso Tremonti (per spuntare il principio
che una quota del risparmio va reinvestito) e quello sinistro verso
le organizzazioni sindacali (che tenderanno ad allearsi con la
burocrazia e a trasformare tutto in una faccenda di posti e
graduatorie); che si abbia un po’ di coraggio nel razionalizzare
la baracca con la formazione di profili identitari definiti da
parte delle diverse istituzioni scolastiche.
Infine l’auspicio degli auspici: che si faccia davvero nel 2010 e
non si ricominci con il balletto dei rinvii: Berlinguer, Moratti,
Fioroni, Gelmini, Aprea, Bastico, …I miei prossimi sono 63; sono
entrato a scuola (dopo il militare) che ne avevo 25: riuscirò a
vedere qualche innovazione profonda?