L'ispettore tecnico

Pasquale Almirante, La Sicilia 19.4.2009

Ormai siamo al quinto bizzarro rinvio del concorso, bandito nel lontano dicembre 2007, a soli 145 posti di dirigente tecnico del Miur che, oltre ad avere il compito ispettivo nelle scuole, ha anche la «funzione con riferimento ai fenomeni del bullismo, delle devianze giovanili, dell'assiduità della frequenza e della continuità delle prestazioni da parte dei docenti».

Un concorso importante per avere a scuola dei punti di riferimento che camminino al di là del preside e dell'Usp. E' vero infatti che l'autonomia consente libertà decisionale, ma è anche vero che occorre una figura terza col compito della consulenza, della promozione e pure della ispezione vera e propria che è garanzia per le istituzioni e i docenti seri. Se è ormai parere comune che ogni organizzazione ha bisogno di controlli (si pensi a quelli mancati in Abruzzo o al garante), non si capisce il motivo per cui, invece di implementare nuovi e più numerosi posti di ispettore, si rinvia un concorso da ben due anni. Aggiungiamo che l'organico ne prevede 407 (nel 1974 erano quasi 700) mentre in servizio ce ne sono meno di 200 di cui parte reclutata su base politica. Si ha quindi la sensazione che parlare di restituire serietà alla scuola sia solo un luogo comune, mentre i docenti sono sempre più lasciati soli e i controlli, sia di legittimità giuridica, e sia dei processi (dalla pedagogia, alla didattica ecc.) siano affatto assenti. Se si considera inoltre che i ricchi fondi strutturali europei (vitali persino per l'ordinario, ma che cesseranno nel 2012) talvolta vengono lasciati a pochi filibustieri, si capisce che una attività di monitoraggio, ma anche di verifica della loro destinazione e dei risultasti finali, sia sempre più improcrastinabile. Ma gli ispettori hanno anche il compito di spingere le scuole al loro precipuo mandato: quello del successo scolastico e formativo dei ragazzi, a fronte di un tasso di abbandono e dispersione del 20% soprattutto al sud. Ed è in questa fase che si inserisce anche il controllo sull'operato dei presidi ai quali con ogni probabilità sarà affidata la responsabilità della valutazione dei docenti e quella della chiamata diretta dei nuovi. Che dire infine sul fatto che la figura dell'ispettore fu pensata da Casati nel 1859, quando di scuola di massa non si aveva nemmeno l'idea? Allora forse se ne poteva fare a meno, oggi la sua funzione appare fondamentale.