Il falso ideologico sul Tempo Pieno di Pippo Frisone, ScuolaOggi 3.4.2009 Il Ministro Gelmini e dietro di lei, i Direttori regionali, i Provveditori agli studi, i Dirigenti Scolastici per non parlare della stampa, della radio e delle televisioni continuano imperterriti a chiamarlo Tempo pieno.
Almeno la Moratti col suo dlgs.59/04
era stata più onesta. Prevedeva moduli orari a 27, fino a 30 e fino
a 40 ore settimanali. Se al modulo di 30 ore si aggiungevano 10 ore
di tempo mensa si otteneva un simil-tempo pieno. E comunque, con 1,5
docente sui moduli e con i 2 docenti sulle 40 ore si mantenevano
tutte le ore di compresenza. Gli lascia la quantità e un tempo scuola di 40 ore, mensa compresa ma gli toglie con le compresenze la qualità, stravolgendo il modello didattico fin qui conosciuto di tempo pieno ( dalle classi aperte ai piccoli gruppi per il recupero e l’integrazione, dall’attività laboratoriale ai tempi lunghi e distesi dell’insegnamento...). Il Tempo Pieno della Gelmini è in buona sostanza un falso ideologico che il codice penale fa rientrare in quanto tale tra i delitti contro la fede pubblica (Tit.VII ) collocandolo al Capo III tra la falsità in atti.
Ora è lapalissiano che il Tempo Pieno
della riforma Gelmini non è più il Tempo Pieno tradizionale,
consolidato nella esperienza ultradecennale della scuola primaria
italiana. E’ un’offerta formativa più povera e didatticamente diversa da quella che il tempo pieno “tradizionale” è in grado di garantire. Però negli atti ufficiali, dal regolamento alla circolare sulle iscrizioni per non parlare di quella ancora in bozza sulle dotazioni organiche si continua a parlare del Tempo Pieno, alimentando così nell’opinione pubblica e, soprattutto tra i genitori, false aspettative . Quando il Ministro per tranquillizzare i genitori continua a sostenere che il tempo pieno sarà garantito anzi che potrà addirittura aumentare fino al 30% e i Direttori Regionali, compresi i Provveditori, gli fanno eco, ribadendo che sul tempo pieno non cambierà nulla che tutto rimarrà come prima, ci troviamo di fronte a un travisamento della realtà che quando prendono forma in atti pubblici, diventano un vero e proprio falso ideologico. Per non parlare degli organici destinati al tempo pieno sui quali l’equivoco, voluto e alimentato ad arte , non solo continua ma si tinge addirittura di giallo.
Nessuno è riuscito a spiegare in modo
convincente,salvo ipotesi strampalate, a cosa serviranno le ore di
compresenza soppresse, queste sì per scelta ideologica, e confinate
nel cosiddetto organico d’istituto… Un’ulteriore dimostrazione d’un
tempo pieno stravolto che nei fatti non si vuole più come prima. |