Evitata una maggior spesa di 800-900 milioni
per l'ammissione alla maturità

da Tuttoscuola, 11 aprile 2009

C'è un aspetto nascosto e forse non valutato adeguatamente dietro la questione della ammissione all'esame di maturità con il sei in ogni materia. È quello della spesa che dall'anno prossimo il sistema di istruzione avrebbe dovuto sostenere per il maggior numero di classi quinte da attivare per accogliere i ripetenti non ammessi all'esame.

Alla fine del primo quadrimestre, 2/3 dei ragazzi di quinta (quasi 300 mila) hanno avuto quest'anno almeno una insufficienza in una disciplina. Nella migliore delle ipotesi, da febbraio a giugno, riusciranno a rimediare a quelle insufficienze non più di 180-200 mila ragazzi.

Stimando, quindi, in almeno 100-120 mila i ragazzi che anche con una sola insufficienza non avrebbero potuto essere ammessi all'esame (norma prevista dal regolamento sulla valutazione che il ministro ha saggiamente deciso di rinviare al prossimo anno), vi sarebbe stata la conseguenza di dovere costituire nuove quinte classi per accogliere i ripetenti che, alla vigilia della maturità, avrebbero comunque tentato di recuperare nel prossimo anno l'ammissione all'esame.

Per accogliere quell'esercito di non ammessi sarebbero state necessarie 4.500-5.000 nuove classi con l'attivazione di 10-700-11.700 docenti.

Il costo di questa operazione imprevista per recuperare i non ammessi si può stimare in 800- 900 milioni di euro.

Il rinvio della norma del "5" fa bene anche alle casse dello Stato.