La denuncia: "Due architetti
per controllare 70 scuole"

di Cecilia Gentile, la Repubblica di Roma 15.4.2009

«Settanta scuole da controllare e solo due architetti all'ufficio edilizia scolastica. È possibile lavorare in questo modo?». Così Vittorio Gualtieri, consigliere del XV.
Vittorio Gualtieri, consigliere del municipio XV, presidente della commissione Scuola, ieri mattina è stato tra i primi ad arrivare all'asilo nido Arcobaleno del Trullo, chiamato dalla telefonata di una mamma.


Siete in difficoltà, consigliere?

«Per forza. Nel municipio ci sono 70 scuole, mentre il nostro ufficio edilizia scolastica dispone solo di due architetti, che fanno la trottola tra un istituto e l'altro. Non facciamo in tempo a rispondere alla telefonata di una scuola, che altre dieci sono in attesa».


Troppo allarmismo?

«No, per carità. Le richieste di controlli da parte di insegnanti e genitori sono legittime. È chiaro che madri e padri vogliano essere al massimo rassicurati. Anch'io ho un figlio di sei anni e so cosa vuol dire. Il problema è che il municipio ha pochissime risorse».


Ma gli assessori alla Scuola e ai Lavori pubblici, Marsilio e Ghera, hanno inviato una circolare ai municipi chiedendo di dar seguito a tutte le richieste e le segnalazioni delle scuole.

«E noi ci facciamo in quattro per rispondere a tutti, per non lasciare solo nessuno. Io, per esempio, sono presidente della commissione Scuola, ma non ho competenze sull'edilizia scolastica. Eppure sono qui, a dare il mio contributo. E' una lotta quotidiana, andiamo di emergenza in emergenza».


Quale l'ultima emergenza prima del terremoto?

«Il nubifragio di novembre e dicembre che ha causato allagamenti in quasi tutte le scuole del municipio. Anche in quel caso, le nozze con i fichi secchi e lungaggini burocratiche che paralizzano le operazioni. Quest'anno c'è anche un problema grave di finanziamenti che sono stati drasticamente ridotti: il Campidoglio ci ha dato quasi un milione di euro in meno».


Com'è andata stamattina al nido Arcobaleno?

«Vedendo le crepe, le educatrici non hanno fatto entrare i bambini. In questo nido manca la dirigente, dunque la decisione l'ha presa l'educatrice anziana, che ha allertato il municipio. È arrivato il nostro architetto, ha riferito che le crepe erano dovute a movimenti di assestamento, ma che non c'erano danni alle strutture portanti. Le mamme hanno voluto chiamare anche i carabinieri e i vigili del fuoco, che sono giunti alle stesse conclusioni del nostro tecnico. Solo dopo le verifiche dei pompieri i genitori hanno lasciato i loro figli».


Intanto, l'assessore alla Scuola Laura Marsilio fa sapere che alcune famiglie abruzzesi, che dopo il terremoto vivono nella capitale, chiedono che i loro figli possano frequentare le scuole dell'infanzia e gli asili nido.

«Abbiamo già l'autorizzazione del sindaco - racconta l'assessore - e stiamo lavorando per derogare alle norme. Il prossimo passo sarà quello di scrivere a tutti i municipi e comunicare le modalità di attuazione dell'iniziativa».