Il giallo dei regolamenti dispersi

da Tuttoscuola, 23 aprile 2009

Non trova facile spiegazione il ritardo di pubblicazione dei due regolamenti di attuazione della riforma Gelmini che, dopo una complessa e travagliata procedura conclusa con l'acquisizione del prescritto parere del Consiglio di Stato, erano stati approvati definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 27 febbraio scorso.

Il presidente della Repubblica li ha promulgati il 20 marzo scorso, poi, da quel momento sui due regolamenti (uno di riordino del primo ciclo e l'altro sulla razionalizzazione della rete scolastica) è calato un silenzio totale. A fine settimana saranno passati due mesi dall'ok del Consiglio dei ministri.

Un mese per ottenere la registrazione da parte della Corte dei Conti sembra un po' eccessivo, a meno che l'organo di controllo non abbia rilevato elementi di illegittimità che il Consiglio di Stato non aveva considerato.

Il ritardo alimenta tutte le ipotesi e non aiuta ad affrontare serenamente l'applicazione, già in atto di fatto, delle nuove disposizioni. Ma c'è di più. Rappresentanti parlamentari dell'opposizione (le onorevoli Coscia e Ghizzoni) hanno già avanzato interrogativi su quel ritardo, evidenziando l'incongruenza di emanazione di alcuni provvedimenti ministeriali in assenza dei regolamenti che li dovrebbero avallare.

La Flc-Cgil ha fatto ben di più, decidendo di impugnare davanti al Tar la circolare n. 38/2009 sugli organici, perché si fonderebbe su presupposti legislativi mancanti. E anche i successivi atti dell'Amministrazione periferica sarebbero privi di copertura normativa.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è a questo punto un adempimento urgente per il ministro Gelmini, se non vuole incorrere in una situazione ingarbugliata e critica proprio mentre le scuole stanno faticosamente assestando gli organici del personale con diffuse situazioni di docenti perdenti posto.