Scuola, bocciati col 5 in condotta
Ma per la maturità basta la media del 6

da Panorama, 8.4.2009

La bocciatura assicurata a fine anno con il 5 in condotta rimane. Una misura adottata per arginare i fenomeni sempre più frequenti di bullismo nelle scuole italiane.
Per essere ammessi all’esame di Maturità, invece, basta la media del 6.

La bella notizia arriva da un’ordinanza del Miur sull’esame di Stato per la scuola secondaria, ancora da perfezionare, in cui vengono stabilite le regole precise sulla valutazione degli studenti per quest’anno scolastico. Tra le novità, la reintroduzione della pubblicazione del punteggio finale nell’albo dell’istituto.
In attesa del perfezionamento delle regole, saranno ammessi all’esame gli studenti con una media non inferiore alla sufficienza. Insomma, con la nuova ordinanza ministeriale saranno tollerate le insufficienze in alcune materie, se compensate da bei voti in altre: un 8 in storia salva un 4 in inglese.

Nessuna indulgenza, invece, per l’insufficienza in condotta (ne sono state assegnate 34 mila nel primo quadrimestre): lo studente indisciplinato non sarà ammesso alla Maturità. Alla fine, quelle norme che a inizio anno sembravano stringenti, in realtà a pochi mesi dalla fine si sono rivelate più morbide. Anche perché i dati presentati a una commissione tecnica del ministero dell’Istruzione sugli esiti del primo quadrimestre erano preoccupanti: settantadue ragazzi su cento avevano in pagella almeno un’insufficienza e, quindi, erano a rischio bocciatura. Una statistica che aveva preoccupato non poco i circa 500 mila liceali in Italia. Per questo il ministro Mariastella Gelmini, ha preferito avallare una linea più elastica, anche se una settimana fa aveva annunciato che almeno un’insufficienza in pagella metteva a rischio l’ammissione all’esame.

Intanto, il ministro Gelmini ha assicurato che nessuno degli studenti colpiti dal terremoto in Abruzzo perderà l’anno. “Stiamo pensando a un decreto legge che verrà probabilmente approvato giovedì prossimo in Consiglio dei ministri per far superare l’esame di maturità anche senza 200 giorni di presenze a scuola”, ha spiegato. Molti studenti abruzzesi, infatti, non potranno rientrare in aula fino a quando non saranno completati gli accertamenti necessari a garantire la sicurezza delle scuole. “Come ha detto anche il presidente Berlusconi, prima viene la sicurezza dei ragazzi, poi la didattica” ha concluso il ministro.