Non è arrosto, è spezzatino di Pino Patroncini da ReteScuole, 30.4.2009 Si sa che il ristoratore che mette in tavola cibi adulterati rischia la galera, mentre quello che da al cliente un prodotto diverso da quello che ha scritto sul menu o che il cliente ha richiesto può tranquillamente non essere pagato dal cliente stesso. La stessa regola dovrebbe essere applicata alla Ministra Gelmini, la quale continua a propinare cibi adulterati e piatti non richiesti ai suoi clienti (fuor di metafora modelli didattici taroccati e spacciati per altro a famiglie e insegnanti). L’ultima di queste prodezze la troviamo in un comunicato della suddetta datato 21 aprile, nella quale ella si vanta di avere aumentato del 20% il tempo pieno per il 2009-10, nonostante i tagli attuati. Un vero miracolo, degno della moltiplicazione dei pani e dei pesci, tanto per restare in ambito conviviale! Tanto per cominciare però è scesa del 10% rispetto a quanto aveva annunciato in TV, a Porta a Porta. Lì aveva detto 30%. Evidentemente i numeri si danno tanto per darli: tutto quanto fa spettacolo! E comunque come sarebbe avvenuto questo miracolo? Ce lo dice la Ministra stessa nel suo comunicato: “Per ogni classe a tempo pieno vengono nominati due docenti che devono assicurare 22 ore di insegnamento ciascuno. La classe in cui insegnano ha però un orario di 40 ore. Ognuno dei docenti, quindi, ha 2 ore del proprio orario da poter utilizzare nella scuola. Inoltre, quasi il 50% degli insegnanti della scuola primaria non è ancora formato per insegnare l'inglese e sarà necessario prevedere quindi che 2 - 3 ore dell'orario scolastico saranno coperte dall'insegnante di inglese e da quello di religione. Questo significa che le scuole, in base alla loro autonomia, potranno chiedere ai docenti nominati su ciascuna classe del tempo pieno di utilizzare più di 2 ore del loro orario di lavoro anche per coprire il tempo pieno in altre classi.” In altre parole 2.500 classi prime ( è questo il dato numerico che da il Ministro stesso) delle 9.000 a tempo pieno non avranno i due insegnanti canonici, bensì un numero grosso modo variabile da 6 a 10 : un insegnante a 22 ore e le altre 18 coperte come capita a pezze di 1, 2, 3 ore… fino ad un massimo di 7 ore, ma anche al prezzo di altri scompensi nelle classi a tempo pieno e nei moduli nonchè nella relazione tra gli insegnanti (serie A e serie B?) e tra gli insegnanti e gli alunni. In questo modo il disagio non investirà solo le prime interessate ma all’incirca almeno altre 11.000 classi a tempo pieno delle 34.000 esistenti (quasi un terzo dunque) che si vedranno totalmente deprivate delle compresenze degli insegnanti e quindi anche delle funzioni che grazie alle compresenze venivano esercitate, per un totale complessivo di un milione e 485 mila ore in meno di orario, ad esempio, personalizzabile in un anno. Alla faccia della personalizzazione tanto decantata! In altre parole per 2.500 classi non ci sarà arrosto ma solo spezzatino, mentre l’arrosto degli altri mancherà degli ingredienti decisivi che danno gusto e sapore alla pietanza (fuor di metafora alla scuola). Naturalmente questo fenomeno si ripeterà in maniera forse ancor più consistente per i moduli sostituiti di fatto da 30 ore frontali ( laddove ci saranno i numeri per attuarle, se no: “nisba”!) per una buona parte raggiunte con lo stesso sistema dello spezzatino. E questo è solo il primo anno di tagli. Per i prossimi anni dovremo probabilmente aspettarci ancor meno dello spezzatino. A quel punto il prossimo commento dovrò intitolarlo “tutto fumo e niente arrosto”! |