Mancano i soldi per le supplenze:
allarme dalle scuole italiane

Lalla, Orizzonte scuola, 6.4.2009

A lanciare l'allarme sono 6 Regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia. Le denunce si moltiplicano, i dirigenti scolastici sono allo stremo finanziario, bisogna inventarsi di tutto per non lasciare gli alunni senza insegnanti. A rischio le supplenze brevi; per far fronte all'emergenza le ore vengono distribuite tra i docenti di ruolo.

Andiamo per ordine. Il budget da assegnare alle scuole per le supplenze del 2009 è stato stabilito dalla nota ministeriale n. 338 del 25 novembre 2008 che definisce il Programma annuale delle istituzioni scolastiche e che per le supplenze brevi ha usato letteralmente la mannaia. Vi si legge infatti:

"Le risorse finanziarie relative alle supplenze brevi e saltuarie dovranno essere determinate, in sede di previsione, quale assegnazione base, utilizzando i seguenti parametri:
euro 450,00 per ciascun docente in organico di fatto presso le scuole primarie e dell'infanzia;
euro 140,00 per ciascun docente, in organico di fatto, presso le scuole secondarie;
euro 45,00 per ciascuna unità di personale ATA, in organico di fatto, presso le scuole di ogni ordine e grado.

A seguito di apposito monitoraggio, si provvederà alla eventuale integrazione dell'assegnazione base, come sopra determinata, in relazione al fabbisogno accertato e comunque entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all'assegnazione base. Si fa presente che l'organico di fatto da prendere a riferimento per il citato calcolo deve essere quello comunicato dalle scuole al sistema informativo di questo Ministero entro il 17 ottobre 2008.
Si richiama, inoltre, alla responsabile attenzione delle istituzioni scolastiche la esigenza di contenere il conferimento delle supplenze per quanto possibile e nel rispetto, ovviamente, dell'ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie di ciascuna tipologia e di ciascun indirizzo di scuola."

A ciò si deve aggiungere il fatto che mentre la maternità obbligatoria delle docenti è a carico dello stato, l'astensione facoltativa è da addebitare alle scuole.

La cifra complessiva da destinare al fondo supplenze è presto detta: 323 milioni di euro. La cifrà forse non ha valore in sè, ma se si pensa che nel 2004 il fondo per le supplenze era di 899 milioni di euro, allora si ha la dimensione di quanto accaduto in questi anni.

In molte scuole quindi i soldi sono finiti, e questo mentre il ministero ci informa che le assenze del personale sono diminuite del 32,45% nel 2009.

In effetti le scuole stanno ancora tirando la cinghia, in attesa dei cosiddetti "residui attivi", ossia compensi che le scuole hanno anticipato e che il ministero ha già approvato, ma che poi ha congelato e quindi mai erogato. Tale fondo sarebbe destinato proprio al pagamento delle supplenze brevi e degli esami di stato.

Pronta la replica del ministro Gelmini, la quale dall'aula di Montecitorio ha risposto che il danno è ascrivibile al governo precedente, che avrebbe ridotto la spesa per l'istruzione senza razionalizzare il personale, e afferma: «Oggi non si può affermare che vi sia stata una diminuzione delle risorse sul funzionamento e sui servizi, al contrario queste sono state accresciute».

In concreto allora, come operano i Dirigenti Scolastici?
Le prassi più comuni (oltre a quella di attingere a fondi diversi, nella speranza di poter un giorno pareggiare i conti), stanno diventando due: offrire la supplenza attingendo dalle graduatorie, avvertendo i docenti interessati che non si sa quanto lunghi potranno essere i tempi per il pagamento dello stipendio, oppure distribuire le ore di supplenza ai docenti interni alla propria istituzione scolastica, fino al raggiungimento di max 24 ore di servizio per ciascun docente. Un capitolo di spesa quest'ultimo, che ancora resiste e che trova spesso anche favorevolmente consenzienti i docenti di ruolo.