Dove vanno ogni anno da TuttoscuolaNews N. 390, 27 aprile 2009 I nostri servizi della scorsa settimana sulla dispersione degli studenti di istituti statali superiori hanno sorpreso diversi commentatori. Ad alcuni, anche addetti ai lavori, quel dato rilevato da Tuttoscuola, pur non venendo messo in discussione, è sembrato parziale, incompleto, quasi volessero cercare una giustificazione (ripetenze, passaggi alle private) dei tanti "dispersi". Tuttoscuola ha rilevato, per gli anni scolastici dal 1995-96 a 2008-09, gli iscritti al primo anno e, cinque anni dopo, gli iscritti al termine dell'ultimo anno. La dispersione più ampia è avvenuta all'inizio del decennio considerato (vedi tabella), quando nel 95-96 sono partiti in 589.533 e nel 99-00 sono arrivati in 372.728: 216.805 in meno (-36,8%). Nel 2000-01 ne sono arrivati 206.020 in meno (-35,1%); nel 2001-02 i dispersi sono stati 188.628 (32,7%). E così via. I ripetenti, come si vede, non c'entrano, perché sono già compresi tra quelli arrivati all'ultimo anno. Se non fosse così, arriverebbero con un anno o due di ritardo facendo aumentare gli iscritti del quinto anno. Invece il numero non aumenta. Dispersi. Passati agli istituti privati? In parte forse sì, ma non in quantità tale da compensare il numero di dispersi, visto che complessivamente l'intera popolazione scolastica degli istituti superiori non statali arriva a circa 160 mila unità e al primo anno se ne iscrivono poco meno di 30 mila che aumentano alla fine di circa 10 mila unità. I dispersi insomma non si trovano neanche lì. Sono proprio... dispersi (purtroppo). Un male oscuro che provoca alla competitività del paese danni non quantificabili ma certamente enormi.
Dispersione istituti statali superiori
Elaborazione Tuttoscuola 2009 su dati Miur
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