SCUOLA
Dalla Gelmini nuove assunzioni, Gianni Mereghetti, il Sussidiario 19.8.2009 Il ministro Gelmini ha annunciato che a settembre vi saranno nuove assunzioni nella scuola, e per la precisione 647 dirigenti scolastici, 8.000 docenti e 8.000 unità di personale Ata. Secondo il ministro «l’assunzione di oltre 16mila unità di personale dimostra, insieme alla razionalizzazione della spesa, la determinazione a garantire la continuità didattica per gli studenti e assicurare stabilità al personale e al mondo della scuola». Di fatto è così, queste nuove assunzioni garantiscono formalmente una stabilità all'apparato scolastico, oltre a dare a un buon numero di precari una sicurezza del posto di lavoro che sembrava messa in discussione. Se questo è vero e se bisogna riconoscere al ministro Gelmini un lodevole impegno ad assicurare un buon funzionamento della scuola statale, non si può non evidenziare l'altra faccia della medaglia, ossia che queste nuove assunzioni allontanano ancor di più la promessa di passare al reclutamento del personale della scuola utilizzando criteri di merito. Infatti queste nuove assunzioni saranno fatte secondo il vecchio sistema delle graduatorie, il che rappresenta un nuovo cedimento del ministro alle logiche che da anni dominano il mondo della scuola e che premiano chi è riuscito a raccogliere punti, il che non significa sempre qualità professionale. Con queste nuove assunzioni il ministro Gelmini evidenzia una difficoltà che non è solo sua, ma di ogni ministro che in questi anni ha tentato di aprire la strada del reclutamento per merito, ma che poi di fatto ha dovuto o ha scelto di abbandonarla per ritornare ai vecchi meccanismi. Queste nuove assunzioni non sono la coda del vecchio sistema, una sorta di debito da pagare al precariato, sono qualcosa di più, portano in cauda venenum perchè restringono ancor di più ai giovani le possibilità di accedere al mondo della scuola. Non è indifferente questa incapacità di chiudere il sistema delle assunzioni per graduatorie, anzi tanto più si mantiene in vita il sistema tanto più si chiudono spazi lavorativi ai giovani, i quali si troveranno a fare dei test di ammissione a graduatorie regionali con posti disponibili praticamente nulli. Il ministro Gelmini con questo provvedimento garantisce l'avvio dell'anno scolastico formalmente, ma che ci siano insegnanti validi o no per ora non importa. Il dramma è che quando comincerà a importare non ci saranno più posti di insegnamento o di Dirigenza scolastica da assegnare, perchè sono stati riempiti con il vecchio sistema cui poco importa se un insegnante sappia fare il suo mestiere, basta che vada in classe! Il rischio di questi anni è che non siano di transizione a una nuova scuola, ma che consolidino quella vecchia, fino a legare le mani anche a chi a parole vorrebbe un nuovo sistema. A meno che dal 2011 si abolisca il ruolo e l'insegnamento diventi una libera professione, ma che il ministro Gelmini arrivi a questo faccio fatica a crederlo. Sono invece più che certo che chiuderà il sistema delle graduatorie e introdurrà il reclutamento per merito, ma le possibilità di praticare il nuovo sistema saranno minime. Per questo urge prendere sul serio una domanda: come si può fare una scuola nuova con personale vecchio? Forse pensarci non sarebbe un male.
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