Per i nuovi insegnanti,
la parola d'ordine sarà il 'tirocinio'

da Tuttoscuola, 28 agosto 2009

Il comunicato con il quale il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca presenta le nuove regole per accedere all'insegnamento, del quale si è già data notizia, da un lato spiega i nuovi percorsi per diventare docenti, dall'altro riepiloga tutte le novità in vigore dall'anno scolastico 2009-2010.

Al centro del percorso che porta all'insegnamento ci sarà il tirocinio, "da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col 'mestiere' di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica". Sarà compito degli Uffici scolastici regionali organizzare, aggiornare e controllare gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate, anche paritarie, che ospiteranno i tirocini (sulla base di criteri stabiliti dal ministero).

Il nuovo regolamento avrà poi come obiettivo dichiarato la lotta alla formazione del precariato, con la limitazione del numero dei tirocini e dell'accesso alle facoltà che conducono all'insegnamento. In questa maniera, sarà anche possibile avere insegnanti giovani.

Infine, un particolare occhio di riguardo sarà dedicato alla formazione per l'inglese e le nuove tecnologie.

Volendo capire le differenze tra il vecchio e nuovo modo per diventare docenti nella scuola dell'infanzia e nella primaria, il comunicato spiega che, prima del regolamento, "bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d'accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell'abilitazione in primaria o in scuola dell'infanzia", mentre, con il nuovo sistema, "sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l'abilitazione per la scuola primaria e dell'infanzia". La nota puntualizza pure che "sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie" e che "per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali".

Per diventare insegnanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado era invece "necessaria la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario)". Con il nuovo sistema, invece "sarà necessaria la laurea magistrale + 1 anno di Tirocinio Formativo Attivo; è prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie; l'anno di tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche".

Per quello che riguarda il futuro insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese, è previsto un percorso di specializzazione per il CLIL (Content and Language Integrated Learning).

Prima che questa riforma entri in vigore, è previsto un regime transitorio; i dottori e i "precari della ricerca", se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell'anno di tirocinio, e vedono così valorizzato il loro percorso.

Sempre nel regime transitorio, "sino all'entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test  è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all'anno di Tirocinio formativo attivo".