Dall'Aprea 1 all'Aprea 2
di Sergio Casprini, dal
Gruppo di Firenze Il Disegno di Legge Aprea, presentato all’inizio della Legislatura (maggio 2008) riguarda fondamentalmente due grandi questioni: la governance delle scuole dell’autonomia e un diversa articolazione dei profili professionali dei docenti. Le recenti polemiche sulla proposta leghista di test sulla conoscenza dei dialetti hanno messo in secondo piano il fatto che quel testo, su cui la Commissione Cultura ha a lungo discusso e su cui lo scorso inverno c’erano state tantissime audizioni (tra cui quella del Gruppo di Firenze), è stato profondamente cambiato e secondo la nostra opinione in peggio. In sintesi ecco le nostre principali obiezioni al nuovo testo. L’attuale Consiglio d’Istituto nell’Aprea 1 si chiamava “Consiglio di Amministrazione” e la sua composizione veniva in pratica affidata alla discrezionalità dei singoli Istituti, cosa che non può dare alcuna garanzia di buon governo. Nell’Aprea 2 il “Consiglio di indirizzo” (come ora si chiama), conferma quasi del tutto l'inadeguato assetto vigente: rappresentanza paritaria di docenti e genitori, a uno dei quali va di nuovo la presidenza del Consiglio, mentre nella versione precedente del DdL questo ruolo toccava giustamente al Dirigente Scolastico. Inoltre negli istituti superiori si dovrà garantire anche una rappresentanza degli studenti, quindi genitori e studenti sarebbero in numero maggiore rispetto ai docenti. Noi pensiamo che il criterio della “partecipazione paritaria” debba essere superato, perché certamente i rappresentanti di genitori e studenti devono svolgere una fondamentale funzione di controllo e di garanzia, ma il governo di un istituto scolastico autonomo, con le nuove e delicatissime responsabilità che il progetto gli assegna, esige un'adeguata competenza e una piena responsabilizzazione dei membri del Consiglio, che a genitori e studenti non possono per forza di cose essere richieste. Inoltre, ciliegina sulla torta, il Consiglio di Indirizzo redige il Piano dell’offerta formativa che da sempre è stato uno dei compiti fondamentali del Collegio dei docenti. Anzi, in questo nuovo disegno di legge il Collegio dei docenti non esiste più, sostituito dai dipartimenti di aree disciplinari e interdisciplinari, i quali ovviamene avranno un ruolo solo esecutivo rispetto alle indicazioni didattiche deliberate dal Consiglio di indirizzo in cui i docenti, come si è visto, hanno un minor peso politico, in senso professionale e culturale.
Eppure l’ispirazione iniziale con cui l’Aprea
aveva presentato nel 2008 questo disegno di legge era stata quella
di ridare al docente prestigio professionale, anche attraverso la
creazione di un’area contrattuale autonoma degli insegnanti,
obiettivo storico delle associazioni professionali contro le
prevaricazione dei sindacati della scuola. |