Scuola, nuove regole per le valutazioni
L'ora di religione varrà per i crediti
Per i precari soluzione ancora lontana
Il Gazzettino
20.8.2009
ROMA (20 agosto) - Mentre moltissimi
studenti italiani si preparano alle "verifiche" (la versione moderna
dei vecchi esami di riparazione), si scaldano i motori per l'avvio
del nuovo anno scolastico e all'orizzonte non mancano nuvoloni:
sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato, ed è dunque operativo,
il regolamento sulla valutazione degli studenti, che implicitamente
"supera" la sentenza del Tar del Lazio sui crediti per l'ora di
religione (contro la quale il ministro Gelmini presenterà ricorso) e
restano tutt'altro che definite le sorti degli insegnanti precari.
Al via le verifiche - Tra corsi
di recupero organizzati dalle scuole (ma non sempre le risorse
finanziarie degli istituti hanno permesso un'adeguata
organizzazione) e ripetizioni private (con un costo orario che
oscilla tra i 27 e i 50 euro secondo la materia e la qualifica del
prof arruolato) nelle località di vacanza, il 28,6% degli studenti
delle superiori sospesi con debiti (circa 600mila) ha dovuto passare
una parte dell'estate sui libri. E tra pochi giorni dovrà dimostrare
agli insegnanti, con prove scritte e orali, di aver colmato le
lacune. I consigli di classe quindi si riuniranno di nuovo per
decidere se ammettere o no i ragazzi alla classe successiva.
Religione, sullo sfondo resta la sentenza
del Tar - Il ministro dell'Istruzione, Mariastella
Gelmini, ha annunciato nei giorni scorsi ricorso al Consiglio di
Stato (l'appello verrà presentato la prossima settimana) contro la
sentenza del Tar che ha annullato l'ordinanza ministeriale (dell'ex
ministro Giuseppe Fioroni) sui crediti per l'ora di religione,
impedendo anche ai docenti che insegnano religione di partecipare a
pieno titolo agli scrutini. Intanto però è stato pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale, ed è dunque pienamente operativo, il regolamento
sulla valutazione degli studenti, che non tiene naturalmente conto
della recente sentenza del tribunale amministrativo e dunque
consente che i prof di religione abbiano peso per l'attribuzione dei
crediti.
Per i precari soluzione ancora
lontana - Il Tar del Lazio ha accolto a suo tempo i
ricorsi dei precari contro il decreto con il quale si era stabilito
che, per l'assegnazione dei posti in cattedra, chi avesse fatto
domanda in altre province oltre alla sua avrebbe dovuto mettersi in
fondo alla lista azzerando il punteggio, consentendo così a tutti
quei precari che volessero cambiare provincia l'inserimento a
pettine (mantenendo cioè lo stesso punteggio in diverse sedi) e non
più in coda. Sembra però che il ministero intenda impugnare la
decisione presso il Consiglio di Stato e che gli uffici scolastici
regionali siano in qualche difficoltà nel frattempo. Sempre in
materia di precari, non è ancora stata definita la ipotizzata intesa
con l'Inps e le Regioni per applicare il cosiddetto contratto di
disponibilità ai precari con incarichi annuali nelle scuole. Alle
questioni aperte si aggiungono le conseguenze del taglio (17% in 3
anni) degli organici del personale amministrativo, tecnico e
ausiliario delle scuole (il regolamento che di fatto lo sancisce è
appena stato pubblicato in G.U). I sindacati sono in stato di
allerta: il 26 agosto sono stati convocati a viale Trastevere.
All'ordine del giorno il confronto «sullo stato delle operazioni
preordinate all'avvio dell'anno scolastico 2009/10 e sugli esiti del
monitoraggio dell'organico di fatto del personale scolastico».