Nuova influenza

Ipotesi chiusura scuole, Gelmini frena

La chiedono i pediatri dopo l'allarme Oms ma per ora non prevista

  ApCOM 31.8.2009

La situazione dell'influenza umana A/H1N1 è sotto controllo e al momento non è previsto alcun rinvio dell'apertura dell'anno scolastico. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini replica così alle richieste della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che ha preannunciato la richiesta al ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali di "prendere in seria considerazione" l'ipotesi di chiudere le scuole, la cui apertura è prevista a scaglioni a partire dal 14 settembre, per contenere la diffusione del virus.

La drastica proposta dei pediatri italiani fa seguito all'allarme dell'Organizzazione mondiale della Sanità che oggi ha parlato di un virus che si sta diffondendo a "una velocità incredibile", con un numero di persone infette "senza precedenti" e previsioni che parlano di possibile contagio anche per il 30% della popolazione nei Paesi ad alta densità. In particolare Margaret Chan, direttore generale dell'Oms, ha invitato i governi a "prepararsi al peggio e sperare il meglio" e a coordinarsi tra loro. In particolare Chan ha spiegato a La Stampa che "alcuni interventi hanno forti implicazioni economiche e sociali, come la chiusura delle scuole". "Qualunque misura che possa ridurre l'esposizione e il contagio di questo virus - ha spiegato ad Apcom il presidente della Fimp, Giuseppe Mele - può e deve essere tenuta in considerazione".

La chiusura delle scuole potrebbe, in questo senso, essere strategica: il virus, ha argomentato il medico, ha un tasso di incidenza "estremamente alto, tra il 30% e il 50%. Questo significa che se lo potrebbe prendere un italiano su tre". Ciò in termini assoluti, in termini relativi, invece, visto che il principale gruppo di rischio è quello tra i 7 mesi e i 27 anni, in quella fascia d'età "l'incidenza sarà ancora maggiore, e si tratta proprio della fascia d'età di chi va all'asilo, alle elementari, alle medie, ai licei e all'università". A oggi, ha aggiunto Mele, l'Italia ha adottato "misure di contenimento molto efficaci", ma il virus si sta diffondendo a una velocità molto elevata e per l'inizio dell'autunno è prevista una ondata molto forte, a cui si aggiungerà, poi, quella dell'influenza stagionale.

Prima del ministro Gelmini, alla proposta dei pediatri hanno risposto i presidi: l'ipotesi di chiudere le scuole - secondo il presidente dell'associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado - può essere presa in considerazione, alla luce dell'evoluzione del virus, ma "non in modo generalizzato e centralizzato", bensì valutando "caso per caso". Rembado ha poi aggiunto che "bisogna essere fortemente pragmatici: la situazione della nuova influenza cambia continuamente e anche noi dobbiamo cambiare a secondo delle circostanze. Anche oggi, nonostante l'allarme, mi sembra difficile ipotizzare un intervento centralizzato e generalizzato sulle scuole. E poi fino a quando dovrebbero restare chiuse?".

Per ora, quindi, il ministero dell'Istruzione non sta pensando di rinviare il ritorno sui banchi di scuola degli studenti italiani. "In merito alla questione del virus influenzale A/H1N1 - si legge nella nota del dicastero della Gelmini - al momento non è previsto nessun rinvio dell'apertura dell'anno scolastico, in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo. E' importante, comunque, non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi Europei". Il ministro, comunque, ha aggiunto che "in ogni caso il Governo, grazie alla stretta sinergia tra ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, ha elaborato un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo". Lme