Esame I ciclo: tendenze confermate

di R.P. La Tecnica della Scuola, 10.8.2009

Lo rende noto l'Invalsi nel proprio rapporto basato su un campione di 1300 scuole. Le ragazze vanno meglio dei maschi che però - almeno al nord - si prendono la rivincita in matematica. L'Invalsi evidenzia anche "comportamenti opportunistici" di diverse scuole.

A poco più di un mese e mezzo di distanza dalla data del 18 giugno, quando nelle scuole secondarie di primo grado si era svolta la prova nazionale di lingua italiana e di matematica, l’Invalsi pubblica un primo rapporto sugli esiti della rilevazione.
In realtà il rapporto è stato redatto utilizzando un campione statisticamente rappresentativo delle 6mila scuole e dei 560mila studenti che hanno preso parte alle prove.

Il campione è formato dalle 1300 scuole che negli stessi giorni dell’esame avevano trasmesso i dati all’Invalsi per via telematica.

I dati confermano linee di tendenza ormai note: in generale gli allievi del Centro-nord conseguono risultati significativamente più elevati rispetto a quelli del Sud.

Nella prova di italiano, articolata a sua volta in tre sezioni (grammatica, comprensione di un testo narrativo e comprensione di un testo espositivo) le ragazze conseguono risultati più elevati di quelli dei ragazzi nelle regioni centro-settentrionali del Paese, mentre questa differenza non è statisticamente rilevante per il Sud.

Inoltre i ragazzi del Nord, a differenza dei loro coetanei delle altre regioni italiane, ottengono punteggi in matematica decisamente più elevati di quelli delle ragazze.

E poi c’è il dato, significativo e preoccupante al tempo stesso, degli studenti in ritardo di almeno un anno nel percorso scolastico: i loro punteggi sono largamente e sistematicamente peggiori di quelli degli allievi “in regola” (mediamente gli alunni in ritardo ottengono punteggi inferiori di almeno 12 punti percentuali nella prova di italiano e di 9 punti in quella di matematica).

Altro dato interessante riguarda gli studenti immigrati: mentre al nord i loro risultati sono ampiamente inferiori a quelli dei loro compagni sia in lingua sia in matematica, al sud il divario è molto meno accentuato soprattutto in matematica.

Per quanto riguarda poi i contenuti disciplinari colpisce un dato: in lingua italiana i risultati sono buoni in grammatica, ma decisamente più bassi nelle due prove di comprensione; anche in matematica si notano differenze significative: l’Invalsi parla di esiti “in genere molto buoni per i contenuti relativi ai numeri naturali, frazioni e decimali, numeri interi, rapporti, proporzioni, percentuali”, mentre per le altre aree (per esempio “relazioni e funzioni”) i risultati sono meno soddisfacenti.

Ultimo dato, scontato ma non per questo comprensibile: “dal campione - sostengono i ricercatori dell’Invalsi - emergono, in maniera evidente, dei segnali che indicano comportamenti opportunistici in alcune scuole”.

“Questo fenomeno - aggiungono i ricercatori - ha richiesto una procedura di correzione dei dati (editing statistico) per eliminare l’effetto distorsivo prodotto dai suddetti comportamenti anomali”.