I reportage dell'Agenzia DIRE
Abruzzo. L'inizio delle lezioni è vicino,
ma 29 scuole su 64 non sono agibili
"Essiju, (eccolo ancora il terremoto) ma ce la faremo"

da Tuttoscuola, 19 agosto 2009

L'Abruzzo sarà l'ultima regione ad iniziare l'anno scolastico. La data di inizio è stata fissata dalla giunta regionale abruzzese al 21 settembre prossimo.

Anche per la scuola è una lotta contro il tempo per consentire a tutti gli studenti abruzzesi di avere un luogo sicuro in cui frequentare "regolarmente" le lezioni.

Con il terremoto sono andate distrutte anche molte scuole lasciandone agibili poco più della metà.

L'Agenzia Dire che dal 20 luglio pubblica un reportage a puntate sul dopo terremoto, commenta in questo modo la situazione.

"La scuola, qui come in ogni altro luogo, è il simbolo per antonomasia del futuro di una popolazione. I bambini, i ragazzi, i docenti, i presidi sono il 'materiale' che darà origine e formerà le future generazioni.

In quella notte fatidica del 6 aprile, quando la terrà tremò violentemente uccidendo 308 persone, persero la vita più di 20 bambini. Ancora oggi, 3 mesi dopo, su 64 scuole totali, 29 continuano a non essere agibili. E i bambini o ragazzi fortunati che la scuola ce l'hanno ancora, in piedi e potenzialmente operativa, hanno paura al pensiero che fra poco più di un mese e mezzo la campanella suonerà di nuovo e saranno in aula. Il terremoto ha lasciato un segno indelebile nella psicologia delle persone. Ed era naturale che fosse così."

Per i ragazzi e i docenti abruzzesi l'esperienza ha lasciato il segno, ma "la speranza e la voglia di fare regnano sovrane. Il sisma qui non ha interrotto nulla. Certo, ha causato dolore, morte, terrore. Ma è stato vissuto anche come un modo per ricominciare ancora meglio, per rimboccarsi le mani. La scuola è il luogo della rinascita per definizione. E tale è rimasta anche dopo il terremoto."