Scuola

Gelmini: Taglierò ore e cattedre,
rilancerò qualità.

La spesa è in media UE, insegnanti e classi invece sono troppe

ApCOM, 22.9.2008

Roma, 22 set. (Apcom) - Troppe classi, troppi insegnanti, troppe ore di didattica a fronte di una preparazione non qualificata. Il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, intervistata da Bruno Vespa per il suo nuovo libro 'Un'Italia diversa. Viaggio nella rivoluzione silenziosa" in uscita il 3 ottobre da Mondadori Rai-Eri' ribadisce i fondamenti alla base della sua dottrina per la riforma della scuola italiana.

La nostra spesa complessiva per la scuola - ricorda il ministro - è il 3,4 per cento del prodotto interno lordo, come la Germania, un po' meno della Francia, un po' più del Giappone. Siamo dunque in media sulla spesa, agli ultimi posti sulla qualità e in eccesso sulle ore di lezione. Siamo in questo campo al primo posto in Europa. Dobbiamo ridurre le ore e far pesare di più quelle che restano puntando sulle materie fondamentali senza imparare male un po' di tutto. Ma eliminati gli sprechi, dobbiamo premiare chi si sacrifica".

Le classi in Italia che hanno meno di dieci alunni sono diecimila. Nel suo libro Vespa ricorda che in Corea le classi delle elementari hanno in media 32 alunni, in Giappone 28, in Gran Bretagna 24,5, in Francia 22,5, in Germania 22, in Portogallo e in Grecia 19. La media Ocse è di 21.5. In Italia siamo a 18.4. Nella scuola media da noi c'è un insegnante ogni 21 alunni, tre punti sotto la media Ocse e sotto la Francia, quattro punti sotto la Germania, uno e mezzo sotto la Gran Bretagna, dodici punti sotto il Giappone, quindici sotto la Corea. "Che senso hanno classi delle elementari con nove alunni?", chiede la Gelmini a Vespa.

Capisco in un paese di montagna, su una piccola isola. Ma in città? Di qui nasce la necessità di eliminare 87mila insegnanti in tre anni. Chi è di ruolo resta di ruolo, ma molte supplenze non verranno confermate. Oggi noi paghiamo alla scuola il costo storico per studente. C'è un organico di cattedre in eccesso rispetto alle necessità. Noi - afferma il ministro - andremo a ridimensionare il numero degli insegnanti e delle classi valutando il reale fabbisogno sulla base di un costo standard per studente".